Il benessere interiore

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Benessere interiore

Ogni anni, a ogni cambio di stagione, puntualmente compare nuovo e definitivo manuale sul benessere interiore. È vero, ne avevate comperato uno solo tre o sei mesi fa. Ma quello è già obsoleto. E comunque era meno definitivo di quest’ultimo. Questo sì, che vi svelerà finalmente come raggiungere il benessere interiore, una volta per tutte. Almeno fino alla prossima uscita editoriale.

Ormai da anni osservo il fenomeno. Soprattutto perché, quando ero più giovane, sono stata una vorace consumatrice di pubblicazioni di questo tipo. E sono in buona compagnia. La verità è che non c’è essere umano sulla terra che non persegua il benessere interiore. Chi sta male, lo vuole per star bene. Anche chi sta bene, desidera stare meglio.
E quindi, i guru si spremono le meningi per consegnarci sempre nuove perle di saggezza. Perle di saggezza condensate in slogan, facili da ricordare ed esaustivi. Ovviamente questo tipo di soluzioni si rivelano deludenti. Ci ritroviamo al punto di partenza. Ma allora, come raggiungere il benessere interiore?

San Paolo e il benessere interiore

Dunque anche io ho seguito tanti guru (generalmente americani) che coniavano frasette motivazionali. Ho pensato molte volte che avrebbero potuto finalmente rivelarmi un metodo sicuro ed efficace per un duraturo benessere interiore. Questo prima di rendermi conto che tutto ciò che si può dire sull’argomento, lo aveva già detto San Paolo. Quasi duemila anni fa. E molto meglio di tanti manualetti stiracchiati che si trovano sugli scaffali delle librerie.

San Paolo aveva capito tutto. Ma, anche se le sue lettere sono un grandissimo best seller, non le abbiamo capite nel loro potenziale di guida al benessere interiore. Siamo ancora in tempo per rimediare? Direi di sì. Ecco alcuni spunti sul benessere interiore che San Paolo ha illustrato nei suoi scritti.

Il benessere interiore del: Pensa positivo

Ci troviamo a metà degli anni cinquanta del primo secolo dopo Cristo. Paolo potrebbe essere imprigionato a Efeso. Da qui scrive alla prima comunità cristiana che ha fondato in Grecia, nella città di Filippi. Comunità di pagani, che lui ha convertito. Una lettera piena di consigli interessanti. Consigli che sicuramente concorrono al benessere interiore di chi li applica.

In pratica, San Paolo dice ai Filippesi: “pensa positivo”. Uno slogan, quello del pensiero positivo, che noi moderni cerchiamo di intestarci, come se lo avessimo inventato noi. Quello che san Paolo rivela ai Filippesi, vale pure per noi.

San Paolo li invita ad avere pensieri positivi! L’apostolo sa che chi pensa a cose alte, meritevoli, buone, ne viene edificato e confortato.

Filippesi 4:8

In conclusione, fratelli, tutto quello che è vero, nobile, giusto, puro, amabile, onorato, quello che è virtù e merita lode, tutto questo sia oggetto dei vostri pensieri. 

L’aspetto importante è che queste cose buone e meritevoli, non sono cose umane, ma spirituali. Il vero, il nobile, il giusto, il puro, sono valori che lui ha predicato nella fede. È l’insegnamento del cristianesimo che semina pensieri positivi nel cuore dei credenti.

Filippesi 4:9

Ciò che avete imparato, ricevuto, ascoltato e veduto in me, è quello che dovete fare. E il Dio della pace sarà con voi!

Fa’ la cosa giusta

Siamo bombardati da imperativi a comportarci bene, a fare la cosa giusta. È uno slogan molto popolare, persino nei film americani. Ma sarebbe un grave errore pensare che sia un concetto nuovo. Infatti, già duemila anni fa, era cosa assodata. E San Paolo non manca di ricordare che, per raggiungere il benessere interiore, è fondamentale agire bene.

Secondo la tradizione, San Paolo si trovava in Macedonia, quando scrisse la prima lettera a Timoteo. Gli studiosi pensano che risalga ai primi anni sessanta. Timoteo è un giovane discepolo, che si è distinto per la fede. Tuttavia Paolo non manca di dargli consigli, per il suo bene. E sono consigli affettuosi e validissimi per ciascuno di noi. Non si può avere benessere interiore, se ci si comporta in modo ingiusto, se si è impulsivi o aggressivi.

In fondo, come dice San Paolo, il vero benessere interiore è cercare di raggiungere la salvezza.

1 Timoteo 6:11-12

Ma tu, uomo di Dio, fuggi queste cose; tendi alla giustizia, alla pietà, alla fede, alla carità, alla pazienza, alla mitezza. Combatti la buona battaglia della fede, cerca di raggiungere la vita eterna alla quale sei stato chiamato e per la quale hai fatto la tua bella professione di fede davanti a molti testimoni.

Il nemico del benessere interiore: la superbia!

La superbia non è solo uno dei sette vizi capitali, è anche un potente generatore di infelicità. Chi si sente superiore agli altri, chi ha di sé stesso una immagine eccessivamente positiva, raramente riesce ad avere una buona qualità delle relazioni. E relazioni infelici equivalgono a scarso benessere interiore. San Paolo lo sa bene. Per questo mette in guardia i suoi discepoli dal pericolo di coltivare la superbia. In vari passaggi delle sue lettere, dirette a comunità diverse, Paolo ammonisce i cristiani. Li invita a non perseguire la rivalità, a non vantarsi e non sentirsi migliori degli altri.

Se cercassimo uno slogan apparentemente moderno, per questa prezionsa raccomandazione, sarebbe: Vola basso! San Paolo invita all’umiltà, ad avvicinarsi agli altri con rispetto e con l’intenzione di aiutarli. Lo dice ai Filippesi:

Filippesi 2:3

Non fate nulla per spirito di rivalità o per vanagloria, ma ciascuno di voi, con tutta umiltà, consideri gli altri superiori a se stesso, 

Ai romani:

Romani 12:3

Per la grazia che mi è stata concessa, dico quindi a ciascuno di voi che non abbia di sé un concetto più alto di quello che deve avere, ma abbia di sé un concetto sobrio, secondo la misura di fede che Dio ha assegnata a ciascuno.

E pure ai Galati.

Galati 6:2-5

Portate i pesi gli uni degli altri e adempirete così la legge di Cristo. Infatti se uno pensa di essere qualcosa pur non essendo nulla, inganna se stesso. Ciascuno esamini invece l’opera propria; così avrà modo di vantarsi in rapporto a se stesso e non perché si paragona agli altri. Ciascuno infatti porterà il proprio fardello.

Come possiamo ignorare che questo consiglio sia davvero utile a tutti, anche a noi, per il nostro benessere interiore?

Stacci!

L’avidità di aspirare a grandi traguardi, alla ricchezza, al potere, all’invidia dei propri simili è un tarlo terribile. Se l’uomo desidera sempre di più, se non è mai contento di quello che ha, se non sa apprezzare le piccole gioie della vita, che benessere interiore ne avrà mai? Per questo San Paolo ci ammonisce. Se ci lasciamo attrarre dalle cose semplici, vivremo bene e saremo felici.

Romani 12:16

Abbiate tra di voi un medesimo sentimento. Non aspirate alle cose alte, ma lasciatevi attrarre dalle umili. Non vi stimate saggi da voi stessi.

Tratta gli altri con amore

Uno dei modi migliori per trovare il benessere interiore è stare bene con gli altri. Anche qui San Paolo si profonde in consigli su come comportarsi col prossimo. Ciò significa sopportare le debolezze altrui e trattarli con umanità,

Filippesi 2:4

(ciascuno di voi) senza cercare il proprio interesse, ma anche quello degli altri.

Romani 15:1-2

Or noi, che siamo forti, dobbiamo sopportare le debolezze dei deboli e non compiacere a noi stessi. Ciascuno di noi compiaccia al prossimo, nel bene, a scopo di edificazione.

Un altro aspetto importante à abbandonare il giudizio nei confronti degli altri. È uno dei rischi più grandi e nessuno ne è davvero immune. Tuttavia è una cosa sbagliata e deleteria per il nostro benessere interiore. Nessuno di noi è nella posizione di giudicare i propri fratelli, è molto più importante occuparci di noi stessi e dei nostri limiti, visto che di questo saremo chiamati a rispondere.

Romani 14: 13

Smettiamo dunque di giudicarci gli uni gli altri; decidetevi piuttosto a non porre inciampo sulla via del fratello, né a essere per lui un’occasione di caduta. Romani 14:10-12

Romani 14: 10-12

Ma tu, perché giudichi tuo fratello? E anche tu, perché disprezzi tuo fratello? Poiché tutti compariremo davanti al tribunale di Dio; infatti sta scritto:
«Come è vero che vivo», dice il Signore,
«ogni ginocchio si piegherà davanti a me,
e ogni lingua darà gloria a Dio».
Quindi ciascuno di noi renderà conto di se stesso a Dio.

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