I segnali che siete troppo stanchi (ed è il momento di una pausa)
Sapete riconoscere i messaggi che vi manda il corpo, ovvero i segnali che siete troppo stanchi? La primavera è arrivata (malgrado qualche incertezza). La scuola è finita, il cambio degli armadi quasi completo. Quasi metà dell’anno è alle spalle e le vacanze sono un ottimo obiettivo all’orizzonte. Eppure, talvolta vi sentite spossati e il traguardo delle ferie sembra quasi irraggiungibile. A volte siete portati a sottovalutare o ignorare i segnali che siete troppo stanchi, ma questo non è un bene. Vediamo a cosa prestare attenzione, per capire se sia il momento di una pausa.
Vi svegliate già stanchi
Personalmente, in questo periodo, quando suona la sveglia, avrei voglia di girarmi dall’altra parte. Le ore di sonno per me quella cosa che aspetto tutto il giorno, ma poi mi pare durino cinque minuti. Poi mi sveglio e ci metto un quarto d’ora a ricordarmi chi sono. Nell’ordine, dopo aver escluso: Cleopatra, La principessa Sissy, Audrey Hepburn, e Charlize Theron, ché se proprio bisogna vaneggiare, almeno facciamolo in grande. Vi è mai capitato di svegliarvi e, invece di sentirvi ristorati da una notte di sonno, avere la sensazione di non riuscire a stare insieme?
Questo è uno dei segnali che siete troppo stanchi. Può trattarsi di stanchezza fisica, ma più spesso è stanchezza mentale. Le responsabilità, i ritmi di vita sostenuti, gli sbalzi di temperatura, l’ansia per qualsiasi motivo sono tutti motivo di stanchezza mentale. Il problema è che, mentre la stanchezza fisica si risolve con una buona dormita, la stanchezza mentale ci logora. Il sonno spesso non offre sollievo. Anzi, magari è esso stesso un sonno di cattiva qualità, pieno di incubi e risvegli notturni.
Non aver appetito è un segnale che siete troppo stanchi
Sono una buona forchetta e di solito preferisco perdere un amico che una portata. Per quello, essere inappetente, per una come me è segno che c’è qualcosa di strano. Avrei quasi la tentazione di fare finta di nulla (perdere qualche etto non mi spiacerebbe), ma poi il buon senso prevale. L’appetito è un indice di buona salute da non trascurare. Potrebbe sembrare che la stanchezza non c’entri molto con la fame, l’esperienza mostra che a volte un eccesso di spossatezza, chiude lo stomaco.
Se manca l’appetito, se si avverte la sensazione di avere lo stomaco chiuso o di non riuscire a mangiare a sufficienza, questo di solito è uno dei più importanti segnali che siete troppo stanchi. A volte, chi è inappetente finisce col saltare i pasti del tutto. Questo però li debilita ancora di più, privandoli delle energie necessarie durante la giornata. L’inappetenza può avere molte cause, stanchezza e preoccupazioni sono fra queste.
Sperimentate difficoltà a concentrarvi
Avete presente quando avete un sacco di cose da fare, ma non riuscite a portarle a termine? Magari ne cominciate due o tre in contemporanea, poi perdete la concentrazione e non riuscite a procedere. Oppure dimenticate dettagli, appuntamenti, impegni. Come ogni moglie, madre, lavoratrice, ho molti compiti e spesso mi manca la lucidità per affrontarli. Per questo prendo in mano le scarpe da rimettere a posto e a metà strada verso la scarpiera, generalmente noto uno zaino di una figlia fuori posto e lo raccolgo. Poi ricevo un messaggio sul telefono e allora poso lo zaino, ma mi tolgo gli occhiali per leggerlo e li poggio chissà dove. Mollo le scarpe per rispondere al messaggio.
Morale della favola, mi ritrovo con in mano il telefono e le scarpe sono rimaste sul pavimento. Non so dove ho messo lo zaino e comunque cercarlo è un’impresa. Senza gli occhiali, che ho abbandonato da qualche parte, ci vedo poco. Vi suona familiare? Io combatto da anni a intervalli regolari con questo problema. Difficile per me cominciare una cosa e completarla, senza farmi distrarre da mille mila cose.
Siete irritabili
Vorrei darvi l’idea che sono una di quelle donne stile commedie degli anni 50. Una con un perenne sorriso a trentadue denti e magari un meraviglioso rossetto Dior Addict Lip Tint 541 natural Siena e un filo di perle al collo. Capace di canticchiare allegramente, alle sei del mattino, in coro con gli uccellini fuori dalla finestra. Purtroppo così non è. Sono generalmente di buon umore, ma i giorni no capitano anche a me. Capitano eccome!
I miei familiari ormai se ne accorgono a distanza. Perché ci sono quei momenti in cui sono veramente irritabile. Basta un niente per innervosirmi. Urlo, sbatto pentole, brontolo, rispondo bruscamente anche alle domande più innocue. Altre volte sono più silenziosa, ma il mio silenzio nasconde comunque malumore. A chi non è capitato di essere intrattabile? Se il nervosismo e il malumore riappaiono a intervalli regolari, se si fa fatica a recuperare la serenità, se questo compromette l’atmosfera familiare, probabilmente non si tratta di un episodio. Potrebbe invece essere una situazione di tensione. Questo è un altro dei segnali che siete troppo stanchi.
Cosa fare in presenza di segnali che siete troppo stanchi
Se avete sperimentato con frequenza una o più di queste difficoltà, è il momento di prendersi una pausa. Ecco qualche suggerimento, preso dalla mia esperienza personale. Ascoltare i segnali che siete troppo stanchi è doveroso. In situazioni di questo tipo, bisogna attingere a tutte le proprie risorse.
Ridurre gli impegni
Sembra impossibile, ma non tutto quello che ci siamo proposti di fare è indispensabile. A un esame più attento, emergerà che mettere in ordine il cassetto delle bollette, archiviandole in ordine cronologico degli ultimi cinque anni, non è la priorità, se sono le dieci di sera. Quelle ditate sulle porte, possono aspettare fino al giorno dopo. Anche due giorni dopo, se proprio non ce la si fa. E lo dico io che sono ossessionata dalle macchie, dalle ditate e dagli aloni.
Mio marito mi chiama: la signora in controluce, per la mia abitudine a scrutare con spirito critico ogni superficie, alla ricerca di sozzume nascosto. Cominciare a sfoltire la lista delle cose da fare è di aiuto a vivere meglio il momento di difficoltà.
Ritagliare un po’ di tempo per i propri interessi
Gli interessi hanno in grande potere di rilassarci. Se facciamo qualcosa che ci piace, di solito la tensione si allenta. Qualunque sia ciò che ci appassiona: leggere, ascoltare musica, cucinare, disegnare, troviamo il tempo per farlo. Io amo leggere e devo dire che la cosa mi ha un po’ preso la mano. Sugli scaffali e su ogni superficie orizzontale disponibile ho accumulato libri. Ma almeno ora so che, se ne ho bisogno per rilassarmi, non mi mancheranno. In alternativa, vado a correre, perché se le gambe vanno, la testa si riposa.
Stare all’aria aperta
Le attività all’aria aperta hanno il potere di farci staccare il cervello. Una passeggiata in campagna, al lago, al mare o una gita fuori porta, ci allontanano dai pensieri in cui ci maceriamo durante il giorno. Se poi siete come me, potete ogni tanto barattare la passeggiata in campagna con un po’ di shopping. Se sommo il chilometraggio percorso sulle vie dei principali negozi, metto insieme mezzo giro de mondo. E in fondo anche farsi un giro per vetrine è attività all’aria aperta e può essere molto piacevole.
Passare del tempo con familiari e amici
So che quando ci si sente molto stanchi, non si ha voglia di vedere nessuno né di uscire. Eppure, se poi lo si fa, se ne trae beneficio. La compagnia, la possibilità di stare con persone care, ridere, chiacchierare, divertirsi, sono molto efficaci per combattere l’eccessiva stanchezza mentale. Se mi togliete le serate con le amiche, dimezzate la mia vita sociale! Quando non è possibile organizzare grandi uscite di persona, ricorrete al telefono. A volte una chiacchierata con un’amica addrizza la giornata. E poi, se mi togliete le chiacchierate con le amiche, praticamente azzerate il mio traffico telefonico.
Pregare
Fra tutti i consigli questo è quello che funziona di più e dà maggiori benefici. Pregare dona serenità. Permette di affidarsi a Colui a cui nulla è impossibile. Come ha scritto San Pietro, invitando ad avere fiducia in Dio: “gettando su di lui ogni vostra preoccupazione, perché egli ha cura di voi.” (1 Pietro 5,7)
Gli si può chiedere aiuto, perché il Signore ci ascolta sempre e, come diceva Manzoni non lascia mai soffrire i suoi figli, senza preparare per loro una gioia più grande. A Lui si può chiedere la pace del cuore: Isaia 26,3 Il suo animo è saldo; tu gli assicurerai la pace, pace perché in te ha fiducia.
Anzi, è Lui stesso che ci invita a farlo, facendoci una promessa concreta. Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo. Matteo 11:28
D’altra parte, il senso profondo dell’essere cristiani è proprio credere che Gesù abbia sconfitto la morte e il male. Questa vittoria offre la speranza necessaria al futuro, speranza e coraggio di trovare serenità nelle tribolazioni, Giovanni 16:33 Vi ho detto queste cose, affinché abbiate pace in me. Nel mondo avrete tribolazione; ma fatevi coraggio, io ho vinto il mondo.
Non dobbiamo cadere nell’errore di credere che possiamo risolvere tutto da soli. Abbiamo limiti umani molto concreti. Conviene fare ricorso a Dio, pregandolo di sostenerci e guidarci. È utile sempre e in particolare, ci farà bene, di fronte a segnali che siete troppo stanchi.
Seguimi sul Blog: www.annaporchetti.it
il mio libro si trova qui: https://amzn.to/3VqM5nu
per ricevere gli aggiornamenti su blog e podcast, iscriviti al canale Telegram: https://t.me/annaporchetti