Francesca Romana: madre e santa
Oggi parliamo di un’altra santa e madre che la Chiesa ricorda: Santa Francesca Romana, patrona di Roma. Francesca nasce nel 1384, in una ricca famiglia romana e sin da bambina mostra una grande inclinazione religiosa. Tuttavia, a dodici anni, nel 1396, asseconda il desiderio dei genitori di sposare Lorenzo Ponziani, un giovane appartenente a una famiglia benestante, possidenti agricoli. Francesca (al cui nome sarà aggiunto l’attributo di “romana”, per affetto dai suoi concittadini) si trasferisce così nel grande palazzo in Ponterotto, proprietà del marito, dove potrebbe condurre una vita decisamente agiata. Tuttavia, il lusso a lei non interessa. Al contrario, vive in modo molto semplice, si veste con umiltà e senza concessioni alla vanità, piuttosto destina le sue risorse a sfamare e aiutare i bisognosi.
Una vita piena di preoccupazioni
Nonostante la sua appartenenza a una famiglia ricca, la vita di Francesca non è priva di preoccupazioni e dolori. In primo luogo, la perdita di due dei suoi tre figli: Agnese ed Evangelista, morti bambini durante una epidemia di peste. Inoltre, Francesca Romana e la famiglia del marito, fedeli al Papa, pagarono un alto prezzo in quell’epoca di grandi lacerazioni politiche e spirituali. Nel 1378 si era prodotto il Grande Scisma: per la prima volta la Chiesa Cattolica aveva due papi: il legittimo, Urbano VI e un antipapa: Clemente VII.
Roma, all’inizio del Quattrocento, è occupata dalle truppe napoletane, guidate dal Re D’Angiò. Lo stesso marito di Francesca Romana viene ferito durante gli scontri, rimanendo menomato in modo permanente. A lei viene ordinato di consegnare l’unico figlio superstite, Battista, al nemico. La tradizione racconta però che le truppe napoletane non riescono a portarglielo via. Infatti, in cavallo, indietreggia di fronte al bambino e non vuole farsi montare. I soldati, interpretandolo come un segno, riconsegnano il bambino alla madre.
Francesca Romana e le sue opere di carità
Passati i momenti più burrascosi, Francesca può più serenamente dedicarsi all’attività che preferisce, l’aiuto ai poveri e ai malati. Assiste chi ne ha necessità, negli ospedali o direttamente nelle case. Medica ferite, prepara unguenti e decotti, lava la biancheria dei malati e porta cibo. In tutta la città di Roma si diffonde la sua fama di benefattrice.
La famiglia come priorità
Pur dedicandosi alla carità e alla preghiera, Francesca Romana non trascura mai i suoi compiti di madre, di moglie e di donna di casa. Capisce ben presto che non può anteporre le pratiche spirituali ai doveri verso le persone care, che dipendono da lei. Il suo perfezionamento religioso passa anche dal servire i suoi cari, stando esattamente dov’è, nella condizione di moglie e di madre. Si dedica anche ad assistere il marito, che trascorre gli ultimi anni provato dalla malattia, fino alla sua morte, nel 1436. Solo a questo punto, orami vedova, Francesca Romana decide di ritirarsi dalla vita pubblica.
Francesca Romana e l’ordine delle oblate
Intorno alla Santa si è raccolto un gruppo di donne, che ne seguono l’esempio. All’inizio è una associazione spontanea. Solo in seguito, il gruppo di donne comincia a vivere in comunità, in una casa comune. Il gruppo di donne aderisce alla regola benedettina. A partire dal 1430, Francesca Romana ha visioni e cade in estasi e intraprende battaglie contro il demonio, che cerca di indurla in tentazione. Come molte mistiche trecentesche, Francesca Romana si dedica a pratiche ascetiche come veglie, penitenze e digiuni. Il confessore, Giovanni Mattioli, documenta per iscritto tutto il percorso mistico degli ultimi undici anni di vita della santa, che morirà a cinquantasei anni, il 9 marzo del 1440.
Fra terra e cielo
Francesca Romana aveva spesso visioni del bambin Gesù, che cullava e teneva fra le braccia amorevolmente. Un altro aspetto importante e distintivo della sua storia umana è il rapporto con l’angelo custode, Francesca Romana ha con questa presenza angelica un rapporto molto forte. La santa dà un contributo enorme a valorizzare e richiamare l’attenzione su questi custodi e guide, con le quali il fedele può avere un rapporto di amicizia, ricevendo prezioso aiuto e sostegno nelle sfide quotidiane e nella lotta alle tentazioni. Santa Francesca Romana è però anche testimone e parte attiva della sua epoca travagliata politicamente e religiosamente. Scrive al Papa Eugenio IV, raccomanda al pontefice prudenza, per evitare un nuovo e doloroso scisma della chiesa. Cosi come da giovane aveva mantenuto un equilibrio fra vita spirituale e obblighi pratici, anche da religiosa, Francesca Romana alterna alla preghiera, un contributo attivo alla vita del suo tempo.
Nel corso del mese mariano, abbiamo omaggiato altre quattro madri sante:
La Vergine: https://annaporchetti.it/…/30/maria-le-madri-la-maternita/
Sant’Elena: https://annaporchetti.it/…/santelena-imperatrice-e-madre/
Santa Monica: https://annaporchetti.it/…/santa-monica-una-madre-santa/
Santa Brigida: https://annaporchetti.it/…/la-vita-di-santa-brigida…/
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