Il matrimonio è la tomba dell’amore?
Davvero il matrimonio è la tomba dell’amore? Se, come me, siete una sposa di lungo corso, questa domanda ve la sarete sentita rivolgere un mucchio di volte. Se ci avessero dato un euro per ciascuna delle circostanze in cui ci è stato chiesto se il tempo sfianchi i matrimoni, saremmo benestanti-
Questa è precisamente la domanda che mi ha rivolto A. Il suo nome per esteso e il suo cognome non li rivelerò mai, nemmeno sotto tortura. Ma, se come tortura intendete il solletico, parliamone. Per ora ci basti sapere che è una ragazza di quasi trent’anni, felicemente fidanzata da sei. Si sposerà a giungo, periodo straordinario per un matrimonio. Eppure, prima ancora di entrare nel sacramento, A. già teme che da qualche parte ci sia la fregatura.
E lo chiede a me. Che oramai mi sono creata la fama della super esperta che risponde a quesiti amorosi, dall’alto di non si sa bene che. Ma, finché mi chiedono, sono ben lieta di rispondere. Se il matrimonio è la tomba dell’amore, lei lo vuole sapere subito. Prima di contrarre il sacro vincolo. Bisogna accontentarla.
Perché il matrimonio dovrebbe essere la tomba dell’amore
È vero, il matrimonio non gode di buona stampa, da qualche decennio. Io credo che la responsabilità sia del divorzio. Una opzione possibile da tempo e ora sempre più facile e veloce. Al punto che ci vuole molto più tempo a organizzare la cerimonia nuziale che a sciogliere il matrimonio. Scioglierlo da un punto di vista laico, ovviamente. Perché un matrimonio religioso non può essere sciolto da nessuno sulla terra. Nemmeno dal Papa.
Da quando il matrimonio ha perso il suo carattere di indissolubilità, è cominciato un processo di progressivo screditamento. Sottrarlo al dominio di Dio, per consegnarlo all’arbitri umano, ha sminuito il valore di questa cosa meravigliosa che è una unione per la vita fra un uomo e una donna. Una unione da cui è dipesa, per secoli, la sopravvivenza dell’umanità, il trasferimento delle eredità culturali e sociali.
Questo era, ma adesso il matrimonio è una commodity. Un rapporto opportunistico, finché si sta bene e ci si diverte va avanti. Ma ciascuno può fare le valigie e andarsene, anche al primo screzio o alla prima difficoltà. È inevitabile che si crei la percezione che un matrimonio per la vita sia solo un noioso ostacolo a tutto il divertimento che ci attende là fuori nel mondo. Da qui nasce l’odiosa espressone del matrimonio come tomba dell’amore.
Il lato oscuro del disimpegno
Perché svegliarsi ogni giorno accanto alla stessa persona, rinunciando all’elettrizzante prospettiva di portarsi a letto qualunque sconosciuto a cui non importa nulla di noi? Sconosciuto (o sconosciuta) e di cui neanche a noi importa nulla. Questa mancanza di vero interesse per l’altro è il lato oscuro del disimpegno sentimentale. Quello questa narrazione ingannevole non dice è che nessuno vuole essere intercambiabile. A nessuno piace l’idea di non contare nulla, per la persona che frequenta, specie intimamente. Al contrario, noi sogniamo l’amore esclusivo.
Noi desideriamo qualcuno che sia disposto a morire per noi. O a fare una cosa che somiglia a questo sacrificio così grande. Ovvero rimanerti accanto sempre. Nella gioia e nel dolore. In salute e in malattia. In ricchezza e in povertà. Quello che vogliamo è essere amati per sempre, anche quando saremo vecchi. Se abbiamo un matrimonio in cui siamo amati così e riusciamo ad amare così, altro che tomba dell’amore!
Il matrimonio non è né la tomba dell’amore e né la sua terza età
Il matrimonio è la tomba dell’amore se lo vediamo come un limite alla libertà. L’idea che il matrimonio non sia per sempre, che si possa entrarne e uscirne illimitatamente, invece di rendere le persone più felici, più solide, più risolte, le ha rese più fragili, più egoiste, più emotivamente precarie. Al contrario, una unione per la vita può essere l’esperienza più positiva, confortante e gratificante. Quella in grado di farci sentire autenticamente felici.
Anche dopo dieci, venti, quarant’anni o più. Il matrimonio non invecchia. Invecchiamo noi come persone, invecchiano oggetti, abitudini mode. Ma il matrimonio non muta la sua natura nel tempo. Per questo, vorrei rassicurare la mia lettrice, A, che non vedrà calare il suo amore per il marito, per il solo fatto che mesi e anni passano. Il tempo non intacca i sentimenti profondi. Dirò che, al contrario, se il loro amore è fondato su basi solide e generose, migliorerà con il tempo. Come il vino di pregio.
Non c’è un ciclo di vita del matrimonio, con una fase in ascesa, uno stadio di stabilità e poi il declino. Il matrimonio mantiene la sua forza sacramentale immutata. Come accogliere questo dono e fare sì che anche noi, anche se invecchiamo, conserviamo lo spirito delle nostre promesse?
L’amore non ha a che fare con la bellezza
L’innamoramento ha a che fare con la bellezza, il fascino, la seduzione. Il matrimonio no. Per essere felicemente sposati non è necessario essere avvenenti, eleganti, in forma. Si può amare un uomo o una donna che abbia i capelli grigi, la pancetta, le rughe. L’amore vero non è attrazione. L’amore vero è fiducia, rispetto, affinità, comunanza di valori, stima. Nel vero amore c’è una quantità ricca e complessa di componenti. Per questo l’amore è un sentimento così forte e completo. E per la stessa ragione, la bellezza non è l’unico elemento e nemmeno il più importante in un matrimonio. Perciò, chi si ama, non teme il passare del tempo. Gli anni forse ci rendono meno attraenti, ma non meno capaci di ispirare questa vasta gamma di sentimenti nell’amato (o nell’amata). E nemmeno di provarli.
Ci sono coppie in cui lui e lei sono bellissimi, magari fanno gli attori, e poi si lasciano malamente dopo qualche tempo. E coppie che, pur essendo formate da persone normalissime, si vogliono molto più bene del primo giorno.
L’amore è una relazione
L’amore non è qualcosa di statico, di perfettamente compiuto e immutabile. Come ogni relazione fra uomini, può essere nutrito, sviluppato, coltivato. Oppure, al contrario, può essere soffocato, ferito, deluso. Proprio perché l’amore è relazione, un matrimonio basato sull’amore continua a fiorire ogni giorno. Lo stato di salute del matrimonio dipende dall’investimento che gli sposi fanno.
State tranquilli: non parlo di denaro. Nessun marito (o nessuna moglie) è stato mandato sul lastrico, per la redazione di questo articolo. Il vero investimento è mettere il rapporto con il consorte al centro dei propri obiettivi. Perché uno sposo o una sposa realmente motivati, hanno precisi obiettivi personali e di coppia. Cose come: dedicare al rapporto le proprie migliori risorse: la capacità di ascolto, la pazienza, la volontà di appianare le difficoltà e cercare il bene dell’altro. Perseguire l’armonia e costruire insieme.
L’amore è condivisione
Invecchiare insieme è il sogno di ogni coppia che si ama. Il tempo passato insieme e le difficoltà affrontate avvicinano. Aver compiuto insieme questo lungo pezzo di vita e di cammino, ci rende, l’uno per l’altra le persone più intime. L’altro è l’unico che ci conosce veramente. Colui o colei che ci ha visto nei momenti migliori così come in quelli peggiori, che ci è stata accanto nelle vittorie e nelle sconfitte.
Altro che tomba dell’amore: il matrimonio è la sorgente di una alleanza che può abbracciare tutta intera la nostra vita.
Seguimi sul Blog: www.annaporchetti.it
il mio libro si trova qui: https://amzn.to/3VqM5nu
per ricevere gli aggiornamenti su blog e podcast, iscriviti al canale Telegram: https://t.me/annaporchetti