Se gli anni 20 furono i ruggenti e i 50 i favolosi, come definire gli anni 80? Passati da poco, sono ancora vivi nei nostri ricordi. Gli anni 80 sono stati esagerati: sfarzosi, rampanti, colorati. Caratterizzati da un entusiasmo smisurato per le novità e per i consumi. Forse non saranno ricordati come i più eleganti, ma di certo hanno avuto una enorme vitalità.

In quel decennio si sono prodotti una serie di cambiamenti alimentari. La cucina ha realizzato vari esperimenti. Le tavole si sono arricchite di conquiste nuove. Questa rottura col passato ha messo le basi per molta parte del nostro presente. Il libro che consiglio questa settimana parla proprio degli anni 80. Non solo come periodo storico e di costume. Il libro: Ottantafame ricostruisce, passo dopo passo, tutta l’evoluzione del gusto, le mode, i trend alimentari che in quel decennio hanno avuto un carattere dirompente.

Gli anni 80 e la passione per lo zucchero

Lo sappiamo bene: lo zucchero, per i nutrizionisti moderni, e’ una sorta di Belzebù. Accusato di essere all’origine di disturbi metabolici gravi, come diabete e obesità, lo zucchero oggi non gode di buona fama. Negli anni 80, invece, ha conosciuto un momento di straordinaria fortuna. E’ il periodo della diffusione delle caramelle, delle bibite zuccherate, delle merendine industriali e delle varie creme spalmabili. Le merende casalinghe degli anni 70 hanno presto ceduto il passo a snack, pieni di zucchero. Quello che più ci sorprende, a osservare il fenomeno oggi, e’ disinvoltura con cui lo zucchero veniva usato e abusato in quel periodo.

La fine del “fatto in casa”

Un altro trend affermatosi negli anni 80 e’ quello dell’alimento pronto o semilavorato. I surgelati hanno invaso i supermercati. Resi popolari dal risparmio di tempo e di fatica che permettevano, i surgelati hanno consentito a tante famiglie di mangiare alimenti di complessa preparazione ogni volta che lo desiderassero. Eliminando la parte più faticosa della preparazione (pulire, mondare, spinare, disossare, impanare eccetera) hanno reso la cucina una esperienza creativa.

Oltre ai surgelati, si sono diffuse anche le scatolette. Carne, tonno, verdure e legumi già’ bolliti hanno arricchito l’offerta di opzioni gastronomiche pronte all’uso. Fino a quel momento, quasi tutto quello che si mangiava era fatto in casa. Negli anni 80 l’industria alimentare cambia le regole del gioco e offre la varietà’ dei suoi prodotti.

Gli anni 80 e la conquista del pasto fuori

Prima degli anni 80, pranzare o cenare fuori casa era un evento raro. Esistevano ristoranti, trattorie e pizzerie, opzioni comunque costose. Negli anni 80, nei grandi centri italiani approdano i fast food. Direttamente dalla tradizione americana, queste catene, si affermano fra giovani e meno giovani. Non si tratta infatti solo di un fenomeno per ragazzini. I prezzi popolari e la moda rendono i fast food attraenti anche alle famiglie e agli adulti.

Il vero colpo di genio lo ha MacDonald, che di li a poco sbaraglierà’ ogni concorrente locale. A meta’ degli anni 80, il MacDonand inventa l’Happy meal. Si tratta di un pasto completo per bambini, confezionato in una scatola di cartone, assieme a un giochino. E’ subito successo: i bambini hanno ora una opzione a loro dedicata, che ne soddisfa i gusti. I giocattolini dell’Happy meal diventano un cult per i collezionisti.

Un tuffo in un passato prossimo

Il libro rappresenta un tuffo in un passato prossimo che forse rischiavamo di dimenticare. Pagina dopo pagina, riemergono i marchi storici degli anni 80, le pubblicità’, i protagonisti. In parallelo, si indagano i comportamenti dei consumatori, messi di fronte a una gamma di prodotti nuovi e molto diversi da quelli solitamente utilizzati. Si analizzano abitudini di consumo emergenti. Ci rendiamo cosi conto di quanto profondamente sia cambiato il nostro rapporto con il cibo e di quali e quanti passaggi culturali e sociali abbiano attraversato le nostre tavole in quel periodo.

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