Sono da sempre un’appassionata lettrice di Joseph Ratzinger teologo e filosofo. Ne avevo già parlato qui: https://annaporchetti.it/2023/02/10/il-mio-consiglio-di-lettura/

Credo che sia più che mai il momento di leggerlo e scoprirlo, se non lo si conosce. O, come nel mio caso, di rileggerlo. Infatti, a distanza di anni le sue parole, le sue opinioni, i suoi testi, assumono un significato ancora più interessante rispetto a quello percepito alla prima lettura. Questo è il caso di Europa, libro del 2004, che oggi rappresenta il mio consiglio di lettura del venerdì.

La questione dell’Europa

Oggi si parla molto di Europa, da un punto di vista soprattutto politico ed economico. In politica, sempre più l’azione dei governi nazionali e la vita quotidiana dei cittadini, è soggetta a norme comuni, anzi, comunitarie. I governi europei tentano di darsi delle linee comuni, per affrontare questioni comuni. Il tentativo talvolta funziona, in altri casi delude. Anche dal punto di vista economico, l’appartenenza alla comunità europea, ci inserisce in un quadro di azioni e parametri comuni, spesso oggetto di critiche. I confini dell’unione europea si sono modificati molto, negli ultimi anni. L’Europa politica si è dapprima estesa alle nazioni dell’occidente, per poi abbracciare, dopo la caduta del comunismo, l’intera Europa dell’est, fino alla Croazia, ultimo paese entrato a far parte dell’unione, meno di dieci anni fa. Ma allora, verrebbe da chiedersi, cos’è l’Europa? Cosa ne fa quello che è?

Sin dalle prime righe, il libro Europa, di Joseph Ratzinger, ci ricorda che l’Europa pre-esiste a tutte queste circostanze. Dice infatti l’autore: “L’Europa non è un continente nettamente afferrabile in termini geografici è invece un concetto culturale e storico”.

I germi della crisi

Joseph Ratzinger delinea, all’inizio del libro, una parabola sintetica ma completa della storia europea, di come la cultura latina da un lato e greco ortodossa dall’altro, abbiano creato una base di coesione valoriale transnazionale. E di come, purtroppo, dalla rivoluzione francese in avanti, un secolarismo estremo abbia spinto la religione ai margini della vita sociale, relegandola a questione privata. Oggi gli stati sono completamente laici e riconoscono solo l’autorità umana. Colpisce la frase: “non ci sono più valori indipendenti dagli scopi del progresso. tutto può in un dato momento, essere permesso e persino necessario”. Una frase che, seppure scritta quasi vent’anni fa, appare incredibilmente attuale.

Le radici cristiane dell’Europa

L’autore approfondisce un tema frainteso: quello delle radici cristiane dell’Europa. Ratzinger afferma che, nella futura costituzione dell’Europa, tre valori siano imprescindibili e debbano essere preservati:

La dignità umana
la famiglia
il rispetto per la religione.

La dignità dell’uomo deve prescindere da qualunque condizione. I diritti umani non vengono creati dal legislatore, ma appartengono all’uomo come valori di ordine superiore.

La famiglia e il matrimonio monogamico sono la cellula essenziale della nostra società e suo edificio sociale, eppure vengono minacciate e messe in discussione continuamente, facilitandone la dissoluzione.

Infine il senso religioso e il rispetto del sacro. Scrive Joseph Ratzinger: “nella nostra società si multa chi disonora la fede di Israele e chi offende il Corano. Laddove si tratta di Cristo e di ciò che è sacro per i cristiani, ecco allora che la libertà di opinione appare come il bene supremo, limitare il quale sarebbe un minacciare o addirittura distruggere la tolleranza e la libertà in generale.

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