Una femminilità proverbiale!

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Una femminilità proverbiale

Cos’è la femminilità? In questa epoca di gender neutrality, di appiattimento, di omologazione, la femminilità è una caratteristica sempre più sfuggente. Dove trovare un modello di femminilità sano, credibile, al passo coi tempi?

Le riviste fanno a gara per definire se sia più femminile la gonna lunga o quella corta. La moda si interroga su come valorizzare donne, diverse fra loro per stili di vita, fisicità e gusto. Il rosa cipria è più femminile del rosa shocking? Per essere femminili, è necessario truccarsi tutti i giorni? E se sì, come? Qual è il grado adeguato di make up, che ci includa di diritto fra le portatrici di un alto grado di femminilità? La femminilità impone il tacco a spillo, o una donna è femminile anche con un mocassino? E un taglio di capelli può essere corto e femminile allo stesso tempo?

Se ci guardiamo intorno, scopriremo che la femminilità è affrontata quasi sempre da un punto di vista estetico, superficiale.

È davvero tutta qui, la femminilità? È tutta una questione di come si appare, come ci si veste, che accessori si scelgono? E se così non è, dove trovare un vademecum della femminilità, che tratti davvero la questione in modo adeguato?

La femminilità è fuori dal tempo

La grande domanda è: la femminilità è una qualità universale delle donne, o si adatta ai tempi, alle culture, alle circostanze? Una donna femminile trenta o cent’anni fa, lo sarebbe anche oggi? E una donna femminile oggi, quanto ha di diverso rispetto a quelle di ieri? Se attribuiamo alla femminilità solo una cifra estetica, essa ovviamente si piegherà alle mode dei tempi. E se invece provassimo ad analizzarla da un punto di vista più profondo? Per farlo, partiamo dalle basi: Maschio e femmina lui li creò, ci spiega la Genesi.

La donna è altro dall’uomo. Quindi questa femminilità deve essere qualcosa di tipico, di distintivo. La prima donna, Eva, è femminile per definizione. E non è neanche una questione di look: fino alla cacciata dal paradiso, lei e Adam erano nudi.

Da questo possiamo trarre due interessanti conclusioni: la prima è che la femminilità è stata creata da Dio. La seconda è che è nata con la donna. Quindi niente di culturale, di storico, di antropologico. La femminilità fa parte della nostra natura e per questo è sicuramente sottratta al dominio del tempo. La femminilità ha a che fare con la nostra interiorità. Riflette le nostre attitudini più profonde, racconta chi siamo e cosa vogliamo.

Femminilità: istruzioni per l’uso

I testi sacri ci offrono moltissimi spunti sulla femminilità e ottimi modelli di donne assolutamente femminili. Vorrei oggi prendere in considerazione le indicazioni che derivano dai Proverbi. I Proverbi sono una parte del testo sacro che amo molto. Sono frutto di una saggezza antica, plasmata dall’esperienza. Non rappresentano un insegnamento dall’alto al basso, una specie di lezioncina, ma sono brevi e incisive indicazioni da cui prendere spunto. Parecchi proverbi contengono indicazioni -in positivo o in negativo- sul comportamento e le qualità delle donne. Per questo, possono guidarci a individuare cosa ci renda femminili.

Oggi vorrei percorrere insieme questi proverbi e capire come far risplendere la nostra femminilità

Proverbi 14:1 l’empowerment biblico

Amo molto questo proverbio:

La sapienza di una massaia costruisce la casa, la stoltezza la demolisce con le mani. Proverbi 14:1

Non c’è bisogno di essere promossa amministratore delegato di una multinazionale quotata alla borsa di New York. Ogni donna gestisce una piccola o media impresa: la sua famiglia. La capacità di una donna, è il potere che ha con la sua avvedutezza, attenzione, diligenza di rendere la sua piccola impresa familiare un successo.

Basta sottovalutare il lavoro fra le mura domestiche, per la famiglia! Il mondo moderno sminuisce ciò che non produce reddito o non è monetizzabile. Tuttavia, il denaro non è l’unica espressione del valore. Si può costruire un immenso valore immateriale, pur senza aver mai guadagnato un euro. Esso consiste nella cura quotidiana dei beni della famiglia, del benessere dei suoi membri, nella migliore gestione possibile delle risorse disponibili. Per questo chiamo questo verso empowerment biblico delle donne. Esso mostra la differenza che ogni donna può fare nella propria vita e in quella di chi ama. Qualunque donna.

La femminilità è valorizzare questo grande talento. Riappropriarsene. Anche se la cultura moderna ci spinge a ritenere che la nostra felicità e realizzazione possano compiersi solo fuori di casa, magari nel mettere a disposizione la nostra saggezza a far fruttare “case” e imprese altrui.

Proverbi 11:16 l’onore è la ricompensa migliore

La donna che ha grazia conserva l’onore, e gli uomini forti conservano la ricchezza. Proverbi 11:16

Le qualità di una donna le procurano una ricompensa che vale quanto la ricchezza. Qui si vede bene la differenza fra uomini e donne. Gli uomini sono competitivi, misurano sé stessi sulla base del potere che conquistano e dei beni che accumulano. La forza, ai loro occhi, sta nel dimostrare agli altri la loro capacità di ottenere cose di valore e mantenerne il possesso.

Le donne, allo status materiale, preferiscono la gratificazione morale. Vogliono che si riconosca loro l’onore che meritano. Un apprezzamento che va al di là della bellezza materiale ed è concentrato sulla grazia, ovvero sulle loro qualità interiori. Il proverbio ben riconosce le nostre necessità di gratificazione emotiva e personale allo stesso tempo. Ci invita a concentrarci sulla grazia interiore, necessaria per ottenere l’onore che desideriamo. Una donna piena di grazia è profondamente femminile. Non a caso, la “piena di grazia” per eccellenza è la Vergine, grande modello di femminilità.

Proverbio 31: 11 la fiducia è la moneta corrente delle relazioni d’amore

In lei confida il cuore del marito e non verrà a mancargli il profitto. Proverbio 31: 11

Il proverbio 31 più di ogni altro, è dedicato alla femminilità virtuosa. Chiunque cerchi una specie di job description della donna ideale nella Bibbia, si ispira a questo proverbio. Gli dedicherò un articolo a sé stante. Ma qui voglio commentare quest’unico verso. Esso mette l’accento sul ruolo indispensabile della fiducia fra sposi.

Il marito sa di poter contare sulla moglie. Sa che lei avrà come scopo principale il benessere della famiglia. Non si perderà nell’egoismo, non si preoccuperà di sé, ai danni delle persone che ha intorno. Al contrario, le custodirà e le proteggerà. Questo è un aspetto importante: quando ci si sposa, si diventa una carne sola. Per questo ciascuno degli sposi deve operare per il bene dell’altro e per la loro unione. Se la moglie, con le sue azioni “costruisce la casa” (come diceva il proverbio precedente) il marito ne viene rassicurato e ne trae beneficio. Quindi una donna femminile non entra in conflitto o in competizione con l’uomo che ama. Al contrario, lo sostiene e rappresenta per lui quell’aiuto “che gli è simile” di cui parla la Genesi.

Consigli alle mogli bellicose

È meglio abitare su un angolo del tetto, che avere una moglie litigiosa e casa in comune. Proverbi 21:9

Gli altri due proverbi avevano come scopo indicare comportamenti e disposizioni positive. Questo ci mette in guardia dalle nostre reazioni. Lo so che litigare è normale. Ho già scritto un articolo su questo argomento (lo trovate qui: https://annaporchetti.it/2023/04/24/se-si-litiga-e-un-bene-o-un-male/).

Litigare capita e lo si può fare in modo costruttivo. Tuttavia, il proverbio ci avverte che un’attitudine litigiosa, trasforma una casa in un inferno. E infatti, il marito della donna litigiosa, vorrebbe scappare da quella situazione, a qualunque costo! Il proverbio dice che addirittura è preferibile vivere in un luogo scomodissimo (un angolo di tetto), che dividere una comoda abitazione, con una donna rissosa.

So che abbiamo addosso un sacco di pressione. L’errore è che spesso il marito diventa la valvola di sfogo di una serie di frustrazioni, ansie, rabbia. Invece è giusto lavorare su sé stesse, per evitare di riversare la propria negatività sulle persone a cui vogliamo bene. Persone care che, il più delle volte, non c’entrano nulla con le situazioni che ci disturbano. Questo aspetto è così importante, che compare anche in un altro proverbio:

Un figlio stolto è una calamità per il padre, e i litigi della moglie sono come stillicidio incessante. Proverbi 19:13

Riceviamo quindi un avvertimento importante: nella percezione di un uomo, questa continua conflittualità è devastante. Il proverbio lo sottolinea. Non lamenta donne imperfette. Non critica mogli che non siano bravissime  a cucinare o non tengano in ordine la casa. Nemmeno per un secondo menziona mogli brutte, invecchiate, non più in forma. Fra le tante cose che potrebbe rimproverare alla moglie, c’è solo la bellicosità. Come a dire: sii accogliente, comportati in modo tenero e affettuoso, e altri difetti non avranno un grande peso. Questa accoglienza è la cifra più tipica della femminilità. L’accudimento è una attitudine femminile.

L’effetto che il conflitto ha nell’armonia matrimoniale rischia di essere così negativa, che è meglio evitare. Meglio imparare a sfogare le emozioni negative in modo meno distruttivo. Possibilmente lontano dai nostri familiari. Potremmo fare un corso di boxe o tirare freccette, tutto, pur di dirigere altrove il nostro bisogno di sfogare l’aggressività! Ricordiamo dunque che la femminilità è una caratteristica fondamentale del nostro modo di essere e di agire!

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