Perché la Chiesa non può diventare moderna?
La Chiesa non può diventare moderna? In altre parole, può abbracciare le mode, i costumi, la mentalità moderne? Può, per esempio, ammettere divorzio e seconde nozze, come fa la legge civile? In fondo, la metà dei matrimoni circa finisce con un divorzio e la gente si consola. La Chiesa può celebrare matrimoni omosessuali? E mollare il colpo sull’aborto, sulla contraccezione, sull’eutanasia, la fecondazione assistita?
Insomma, non potrebbe la Chiesa ammorbidirsi un po’? Questo lo dicono tanti laici, atei, agnostici. A loro si può concedere qualche attenuante generica. Perché non sanno quello che dicono. Molto peggio è che lo dicano i cattolici stessi. Troppi, purtroppo.
Tanti si augurano o sognano una Chiesa che si adatti al presente, alla contemporaneità. Si crede che questo permetterebbe alla gente di vivere serena. C’è chi dice che, se diventasse moderna, la Chiesa attrarrebbe molti più fedeli.
La legge di Dio è sottratta all’arbitrio umano (per fortuna)
La Chiesa non è un partito politico, un’associazione, un movimento. È sì un’assemblea di uomini, che però si riconoscono intorno a qualcosa di non umano: Dio. La Chiesa obbedisce a Dio e alle sue leggi. Tutto l’insegnamento di Dio, la sua rivelazione, è raccolto in un insegnamento, che si chiama Magistero. La Chiesa non modifica il Magistero a maggioranza, per alzata di mano. Come faremmo un regolamento condominiale o lo statuto di una società per azioni. Perché la Rivelazione non è un sapere umano, ma deriva da Dio.
E l’uomo, per nostra immensa fortuna, non può modificare la legge di Dio. Dico per fortuna, perché gli uomini sbagliano. E parecchio. È la natura umana che è imperfetta, non dobbiamo stupircene. Se un giorno un cardinale, un papa, ma anche solo un parroco cadesse per terra, battesse la testa e impazzisse e si mettesse in testa di rivoluzionare tutto, non potrebbe comunque fare danno. Perché non potrebbe cambiare la legge di Dio. Essa è sottratta all’arbitrio dell’uomo, è immutabile ed eterna.
Nemmeno la Chiesa -che è fatta di uomini -può cambiare la legge di Dio.
Questo è uno dei principali motivi per cui la Chiesa non può diventare moderna, né abbracciare i nuovi stili di vita.
La Chiesa non teme i sondaggi
La Chiesa non deve preoccuparsi dell’audience, dell’opinione pubblica, del consenso nei sondaggi. L’insegnamento che ha ricevuto è universale e deve custodirlo, non modernizzarlo. Questo accade perché è pensato per la felicità dell’uomo, quella vera, che è basata sempre sugli stessi valori da duemila e più anni a questa parte: amare ed essere amati, vivere in pace, comportarsi da giusti. Per questo motivo la nostra fede è sopravvissuta a duemila anni di storia umana.
In questo arco di tempo, è cambiato tutto. È cambiata la cultura, il nostro modo di vivere. Si sono modificati i confini di alcuni stati, altri sono spariti, e altri ancora sono nati dalle rovine di territori scomparsi. Abbiamo visto nascere la democrazia moderna, i diritti dell’uomo. La schiavitù è stata abolita. Le donne hanno raggiunto, almeno in teoria, pari diritti civili degli uomini. La vita si è modificata in maniera così sostanziale, che una religione che fotografasse fedelmente i tempi antichi, non darebbe più conforto, fede e speranza agli uomini di oggi.
A cosa serve il cristianesimo?
Il cristianesimo non è stato concepito per essere adatto solo ai giudei o ai romani del tempo di Gesù. E nemmeno agli imperatori romani e bizantini. Se così fosse stato, sarebbe passato di moda. Non avrebbe più rappresentato gli ideali, i bisogni, la natura umana. Se il Magistero avesse avuto una forte connotazione storica e si fosse piegato alla contemporaneità in cui vivevano i primi fedeli, alla mentalità di duemila anni fa, il cristianesimo non sarebbe arrivato fino a noi, come non è arrivata fino a noi la lingua latina o l’astronomia pre-copernicana o il traino di animali.
Analogamente, se la Chiesa oggi piegasse il Magistero alla nostra realtà storica e alla nostra contemporaneità, morirebbe con noi, invece di sopravviverci e continuare a confortare e rendere felici le generazioni future.
La fede in Dio è una intima necessità dell’uomo.
La fede cristiana continua a esercitare la sua immensa fascinazione sul cuore umano. Al punto che la si combatte, la si irride, si tenta si marginalizzarla, ma non la si riesce a dimenticare. Giusto qualche giorno fa, il primo aprile, ho letto sul web di una famiglia che ha impartito il battesimo civile al figlio neonato. Che senso ha il battesimo civile? Il battesimo è un sacramento, che ammette il battezzato nella comunità dei cristiani.
Non esiste un sacramento che ammetta nella comunità dei laici. Per il semplice fatto che i laici non credono nei sacramenti. O si? A leggere questa storia, sembrerebbe proprio dii sì, che li rifiutino a parole, ma non riescano a farne a meno nella sostanza. Al punto di voler scimmiottare un rito che, privato del suo significato religioso, è completamente inutile.
La ragione per questa (e molte altre) assurdità sta proprio nel fatto che le basi della nostra fede sono fuori e al di là del tempo. I principi della dottrina morale della Chiesa preservano la dignità umana oggi come ieri e domani. Una fede che assecondi le nostre debolezze, invece di indicare la via, non ci darebbe nessuna speranza. Rispecchierebbe l’animo umano con tutte le sue debolezze, senza permetterci di elevarci.
Ma se la Chiesa non può diventare moderna, come faccio a sentirmi accettato?
È doloroso vedersi negare una benedizione ai propri desideri? Certamente. Non è piacevole sentirsi dire che il matrimonio è indissolubile. Può urtare la sensibilità di qualcuno, ricordare che l’aborto è un peccato gravissimo. Addirittura sembra incomprensibile negare il matrimonio religioso a coppie dello stesso sesso. E tuttavia la Chiesa non può preoccuparsi della delusione degli uomini, perché viene loro vietato qualcosa. Deve continuare a indicare la verità.
Ci è stato proposto di passare per la porta stretta. Che ce ne facciamo di una religione che benedice e approva ogni nostra decisione, ogni nostro capriccio, ogni nostri errore? A che ci serve una religione che non distingue più il bene dal male? Per questo motivo, una religione con queste caratteristiche non guadagnerebbe più fedeli, ma ne perderebbe molti.
Che fare, se il Magistero ti sta stretto e sogneresti una Chiesa più accomodante?
Cosa fartene della Chiesa, se non asseconda i tuoi desideri?
Se la Chiesa, così com’è è severa, hai almeno 3 opzioni.
opzione uno: resti cristiano
Se vuoi sentirti cristiano, segui il Magistero.
opzione due: esci dalla comunità dei cristiani
Altrimenti, non è obbligatorio essere cattolici. Si può essere atei, o scegliere una delle migliaia di religioni che esistono al mondo. Magari una che permetta proprio quello che vuoi fare tu.
Opzione 3: fondi una religione on demand
Se nessuna fede si presta, puoi anche fondarne una tutta tua. Non è vietato dalla legge. Puoi autonominarti leader spirituale supremo della tua religione. Redigere i tuoi comandamenti. Magari non dieci, è troppo dejavù. Magari puoi descriverne nove, oppure undici, ad abundantiam.
Quello che non puoi fare…
Quello che invece non puoi fare, è sederti al tavolo negoziale e pretendere che sia la Chiesa a cambiare le regole, per adattarle ai tuoi bisogni. Per questo la Chiesa non può diventare moderna. È già universale!
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