E se non fosse vero amore?
Noi tutti, sin dall’infanzia, sogniamo di trovare il vero amore. Sarà tutta colpa (o tutto merito) delle favole che ci raccontano da bambini, per farci addormentare. Saranno tutti quei “e vissero felici e contenti”, che segnano il lieto fine di ogni fiaba che si rispetti. Sarà per questo, dicevo, che ci aspettiamo che sia proprio così.
Pensiamo di incontrare l’amore della vita, di invecchiare insieme, ovviamente felici e contenti. Perché invecchiare già fa paura e non è una passeggiata, figuriamoci se vuoi farlo assieme a una persona che non sopporti.
Siamo programmati per un amore esclusivo, unico, durevole. Questa è la nostra ambizione e il nostro desiderio più profondo. Anche per coloro che non vogliono ammetterlo. Pure per tutte quelle persone che non riescono a trovare e mantenere il vero amore. L’amore della vita.
Le minacce all’amore della vita
La stampa in questi giorni, ha riportato la notizia di un amore interrotto. Wolfgang Porsche ha chiesto il divorzio dalla moglie Claudia. Avete capito bene. Parlo proprio di quel Signor Porsche. Il signor auto di lusso che si guidano col sedere praticamente per terra (secondo una prosaica definizione di mio marito), O meglio, l’erede di quell’impero economico. Cosa è successo? La moglie Claudia è stata lasciata a causa della malattia di lei, la demenza.
Non che Wolfgang rischi di soffrire, consumandosi nella solitudine. Non preoccupatevi. Secondo i bene informati, si sarebbe già riaccompagnato a un’altra signora. Più giovane e- all’apparenza- in perfetta salute. La moglie, del resto, non gli serve più. La malattia ha alterato la percezione che la donna ha della realtà. La demenza le ha modificato il carattere.
Il signor Porsche, allora, decide per una permuta e si procura un modello più recente, efficiente e funzionante. Forse pensavate fosse vero amore. Invece era un leasing. Quando il contratto scade, si sostituisce il veicolo vecchio con uno nuovo, et voilà, il gioco è fatto.
La vera minaccia all’amore, in questa storia, non è la demenza di lei, ma l’egoismo di lui. Egoismo che vuol dire preoccuparsi solo di sé. Dei propri desideri, dei propri bisogni. Se l’amore è dono, l’egoismo è il suo esatto contrario.
Amare tutti i giorni della propria vita
Quando ci si sposa, si prende questo impegno, nei confronti del coniuge:
Con la grazie di Cristo, prometto di esserti Fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita.
Amare qualcuno nel dolore e nella malattia, vuol dire amarlo per quello che è. Non per quello che può darci. O per quello che può fare per noi. Non per le sensazioni e le emozioni che ci procura. Amare significa dare, non prendere.
Il matrimonio è un patto di amore che dura l’intera vita. Indipendentemente dalle situazioni in cui ci troviamo. Per quello è vero amore. Altrimenti è facile amarsi. Che ci vuole ad amarsi, quando si è giovani, in salute, benestanti, con una vita serena e un avvenire promettente? Le persone belle, ricche e felici piacciono sempre a tutti.
Le persone vecchie, sofferenti, malate, piacciono molto meno. Per restare accanto a una persona malata, bisogna amarla davvero.
L’amore vero non finisce mai
E se l’amore finisce? Romanzi, film, televisione non fanno che ripetercelo. L’amore a un certo punto finisce. C’è chi gli dà pochi anni di vita, non più di tre. (ne ho parlato qui: https://annaporchetti.it/2023/01/24/amore-dura/)
Qualcun altro è più ottimista. Pensa che l’amore possa arrivare a durare dieci anni. O fino alla nascita del primo figlio. Fino ai quarant’anni. Fino alla menopausa. Nessuno sembra più credere che l’amore duri una vita.
E invece il vero amore può durare per sempre, appena capiamo che fra amore e innamoramento c’è una profonda differenza. L’innamoramento è pura emozione, istinto. Qualcuno lo chiama “chimica”. L’amore vero, invece, è una decisione. E’ la decisione di esserci. La consapevolezza che, di fronte alle difficoltà, potresti scappare e invece decidi di restare. Perché amare vuol dire prima di tutto volere il bene dell’altro. Stargli accanto quando lui ha bisogno di noi, più che quando noi abbiamo bisogno di lui.
Il vero amore non ha a che fare con il divertimento, ma con l’impegno. Non è conquistare, ma condividere. Non è possedere, ma appartenere. Se il vero amore nasce dalla testa, allora non finisce mai. La testa ci tiene insieme, trovando buone ragioni, quando la pancia e si ribella e il cuore fa i capricci.
Perché il vero amore prospera nel Sacramento
Il matrimonio si fonda sul vero amore, su quella promessa di amare l’altro ogni giorno della propria vita. Anche nei giorni in cui sembra difficile. Persino quando non ne avremmo voglia. Pure quando ci sarebbero molte buone ragioni per non farlo. Anzi, quando le buone ragioni per mollare tutto superano di gran lunga quelle per resistere. Sposarsi e promettere di amarsi sempre, è un giuramento così solenne, così definitivo, così incompatibile con la nostra fragilità e la nostra incostanza, che può funzionare solo se lo si consegna nelle mani dell’Altissimo.
Cos’ha di naturale, l’idea di legarsi a un uomo (o a una donna) per tutti i giorni della propria vita? Addirittura nella buona e nella cattiva sorte? In salute e in malattia? Che ha in comune tutto questo, con la nostra natura umana, pigra, egoista, avida di comodità e di benefici? Una promessa così profonda, quale uomo o donna può mantenerla?
Per questo dico che il Sacramento fa la differenza. Sposarsi in chiesa non è una questione di coreografia solenne. Non è una faccenda di rituale suggestivo. Non si tratta di accontentare i genitori o evitare di scandalizzare i parenti. Sposarsi in chiesa vuol dire chiedere aiuto ad un potente Alleato. Significa custodire questa alleanza a tre. Se il vero amore appare una impresa impossibile, allora va affidato all’Unico a cui nulla è impossibile.
E se noi promettiamo, se chiediamo a Lui di darci il coraggio, la costanza, la pazienza, allora Lui ci prende davvero sul serio. Ci dà le risorse per affrontare qualunque bufera, restando fermi, al nostro posto di combattimento. Saldi nelle nostre promesse.
Altrimenti, finisce che tu pensavi fosse vero amore, invece era un leasing!
Oltre l’amore
Oltre l’amore, rimane quell’altro impegno. La seconda parte della promessa. Quella di onorare l’altro, tutti i giorni della propria vita. Onorare vuol dire trattare qualcuno o qualcosa con onore, stima, rispetto, omaggio.
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