Cose che non sapevi dell’essere genitore

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Cose che non sapevi dell’essere genitore

Ci sono tante cose che non sapevi dell’essere genitore, prima di diventarlo. Segnati queste cinque, di cui ti parlo oggi. Avere figli è una esperienza che ti cambia la vita. Travolge tutta la quotidianità, il modo di pensare a noi stessi e agli altri. Non sappiamo cosa ci attende, fino a che non varchiamo la soglia che separa l’esistenza degli adulti da quella dei genitori. Ecco le cose che mi hanno più profondamente cambiata e che non immaginavo, prima di diventare genitore.

La prima delle 5 cose che non sapevi dell’essere genitore: Il tuo tempo non è più tuo

Bastano poche ore di vita, talvolta, per comprendere la lezione che un figlio ti insegna. Il tuo tempo non è più tuo. Forse tu sei una persona precisa. Io non lo sono. Ho dovuto imparare a programmare, quando sono entrata nel mondo del lavoro e tenere sotto controllo tempi e scadenze era fondamentale. Magari anche tu sei abituata a pianificare la giornata, a calcolare come organizzare il tempo, incastrando mille impegni nell’arco di sole ventiquattro ore. Tutto questo, con un figlio, non funziona più. I bambini hanno fame quando tu hai sonno. Si svegliano quando tu vorresti mangiare e, quando finalmente dormono, tu sei troppo stanca per fare quello che vorresti o che ti eri riproposta.

I figli hanno un loro ritmo, sei tu che devi adattarti a loro e non il contrario. Inutile cercare di plasmare i bisogni di un bimbo sulle necessità sociali del mondo. Devi quindi imparare alla svelta come cambiare i tuoi piani in corsa o talvolta non farne affatto. Devi accettare di vivere un po’ alla giornata e darti obiettivi minimi. Anche così, devi accettare che non sempre sarà possibile raggiungerli. Perché, coi bambini, le tabelle di marcia, i calendari, le liste di cose sono un mezzo e quasi mai un fine. Per me è stata una straordinaria scuola di vita. Mi ha insegnato a essere flessibile, a cambiare programma ad accettare di non riuscire a fare sempre tutto.

I tuoi figli sono diversi

A un certo punto della vita, ti confronti con l’idea che potresti diventar genitore. Solitamente cominci ad immaginare il bambino o i bambini che avrai. I più metodici, arrivano persino a selezionarne il nome. A ipotizzarne sesso e numero. Riescono a immaginarseli con gli occhi della nonna o con una bella forma del naso, che abbia preso magari da un ipotetico padre.

Anche io ho a lungo fantasticato sui miei figli. Sin da quando non avevo ancora nemmeno il fidanzato. Tutti, in misura diversa, avremo aspettative sui figli, prima ancora che nascano. Una delle prime constatazioni è invece che i figli sono diversi da come ce li eravamo immaginati. E spesso anche diversi da noi.

Da chi avranno preso questa tendenza al disordine, visto che mamma è ordinatissima? (questo rischio non lo corro, le mie figlie sono disordinate almeno quanto me, sarà genetico!). Da dove gli deriva questa propensione matematica, che io in quella materia ero una vera frana? (questo è proprio vero. Mia figlia minore è un genio in matematica. Ma è figlia mia. Nessuno scambio in culla. Mi somiglia di brutto).

I figli seguono la loro strada, che non c’entra nulla con quella che sognavamo per loro. Persino Dio fece l’uomo a sua immagine e somiglianza. Però abbiamo qualcosa in meno, dei difetti in più. Nemmeno per un attimo Lui ha voluto prendere il controllo delle nostre azioni. Dio ci ha sempre lasciati liberi di essere. Liberi persino di sbagliare.

Sperare che i figli siano come noi o facciano quello che noi avremmo fatto, è una forma di controllo, forse anche di possesso. Una tentazione negativa, da abbandonare. Quando accetti che tuo figlio è com’è e non come ti aspettavi che fosse, stai già un bel pezzo avanti.

Non sempre sai cosa fare

Hai letto decine di manuali e articoli di pedagogia, puericultura, psicologia infantile. Studi da genitore perfetto da quando hai scoperto che avrai un figlio. Forse addirittura da prima. Hai visto all’opera altri genitori, magari pensando che, al posto loro, avresti fatto di più e meglio. Poi ti ritrovi genitore in situazioni difficili e scopri che non hai la più pallida idea di cosa sia giusto fare. Né come farlo. E tutti quei manuali e quelle pagine che hai letto e che promettevano che la genitorialità fosse una carriera lineare e facile, non servono a nulla.

Essere genitore è sicuramente facile, se sai come farlo. Il problema è che non lo sa nessuno. E questo non è tanto consolante, in certe situazioni. Invece, preferiresti avere un guru, un coach, un esperto che, anche a pagamento, ti dia la ricetta del successo come genitore. Invece a guidarti hai solo l’istinto, che cerchi di razionalizzare. Magari prendi esempio dai tuoi genitori. Per quanto si possa utilizzare, perché essere genitori e figli oggi è molto diverso da come lo era trenta o quarant’anni fa.

Devi mettere in conto che talvolta, pur credendo di fare bene, sbaglierai. Altre volte, pur temendo di sbagliare, te la caverai alla grande. Soprattutto, capirai che essere genitore non è una performance singola ma un percorso. Per arrivare in fondo ci vuole coraggio, costanza, coerenza, resilienza. Soprattutto ci vuole amore. L’amore è la chiave di tutto. Alla fine, se anche ogni tanto sbagli, i peccati ti saranno perdonati, perché hai molto amato (i figli).

A volte ti senti stremata

Sì, sei una roccia. A vent’anni scendevi come un missile da piste nere improponibili. Da single ti ammazzavi di aerobica e step quattro volte a settimana. O ti arrampicavi su per le cime del monte Bianco. Ma adesso, una comune giornata di dodici ore no stop, dalle sette del mattino alle sette di sera, ti mette davvero a dura prova. Io ho corso varie mezze maratone, fatto campus di allenamento di giornate intere, escursioni in montagna francamente impegnative. Tuttavia, poche cose mi hanno stancata quanto gestire la mia famiglia.

Questa è una delle cose che non sapevi dell’essere genitore: l’investimento psicologico, fisico, affettivo è come un torneo di triathlon. Devi maneggiare con disinvoltura e perizia discipline complicate e molto eterogenee. Non c’è nulla di strano né di sbagliato nel sentirsi stanchi. Facendo due chiacchiere con altri genitori, te lo diranno tutti: sono felici ma esausti. Se i quaranta sono i nuovi venti, è anche vero che le ventidue sono le nuove tre di notte, se hai figli.

Io ho cominciato a sentirmi molto meglio, quando ho accettato che, pur esaurendo tutte le mie risorse, quello che facevo non era mai abbastanza. Non c’è modo di fare di più. Bisogna anzi cercare di fare un po’ meno. Fermarsi prima di andare in riserva, in modo che rimanga qualche briciola di energia, in caso di estrema necessità. E quando le forze ti sembrano non bastare, devi chiedere un aiuto a Chi è più potente e veglia su di te. Devi chiedergli non solo le energie, ma anche la solidità, la serenità, la lucidità necessaria a sostenere i tuoi figli.

Cambi punto di vista su molte cose

Ecco l’ultima delle 5 cose che non ti aspetti dell’essere genitore: non cresce solo tuo figlio, tu cresci e cambi con lui. Prima di essere guidatrice di passeggini, non mi ero mai resa conto delle implicazioni dei parcheggi selvaggi sui marciapiedi. Né avevo sperimentato la fatica di salire e scendere da un mezzo pubblico, con con un bambino di diversi chili.

Ho capito che ci sono strutture di vacanza che non sono a misura di bimbo. Ci sono persone che non tollerano i bambini. Esiste una intera fetta di mondo che è inaccessibile, se hai con te uno o più bambini da zero a quattordici anni.

Ti accorgi che ci sono film non adatti ai bambini. Spot televisivi con messaggi fuorvianti, intrattenimenti che non sono opportuni. Tutte cose che, quando eri solo un adulto, spesso nemmeno percepivi. Sono cose che non sapevi, dell’essere genitore: un adulto deve cambiare metri e sensibilità, per il bene dei suoi bambini.

Comprendi l’importanza di allevare i tuoi figli con idee e valori sani, sfoltendo le molte brutture che il mondo propone. Questa è una di quelle cose che non sapevi, dell’essere genitore: sei tu il responsabile della loro salute morale, oltre che fisica. Sei tu che devi trasmettere loro la fede, l’etica, l’educazione. Non la scuola o l’oratorio o chiunque altro.

Ci sono tante cose su cui si cambia idea, da genitore. Altre su cui tocca farsi velocemente un’idea. Essere genitori ti apre dei canali sensoriali che non pensavi di avere. Ti fa vedere la vita da una prospettiva diversa. E da allora, la tua percezione del mondo, inevitabilmente, cambia per sempre.

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