Superstizione: chi ha paura del venerdì diciassette?
Ebbene sì, è venerdì diciassette. Il secondo di fila. Febbraio è un mese si ventotto giorni, ovvero quattro settimane esatte e marzo nuovamente ci ripropone il venerdì diciassette. L’evento è abbastanza eccezionale. La statistica ci insegna che il venerdì diciassette, come ogni altra data specifica, capita in media una volta ogni 7 anni. Capirete che due venedì diciassette nello stesso anno sino in grado di mettere in grande agitazione chiunque sia superstizioso.
C’è chi sostiene che un poco di superstizione alberghi in ciascuno di noi, sebbene in modo diverso. Spinta dalla curiosità, ho letto un libro dedicato all’argomento. Si intitola: “Superstizioni” e l’autore è Massimo Centini, antropologo e scrittore enormemente prolifico.
Cos’è la superstizione
Che cosa è la superstizione e da dove deriva? Di fatto ha attraversato la storia umana sin dagli esordi. Erano superstiziosi i popoli antichi. Greci, romani, ebrei avevano le loro superstizioni e i loro rituali scaramantici, così come li abbiamo noi moderni. La superstizione non passa di moda, cambia solo forma e manifestazione. Per il cristianesimo, la superstizione è stato e rimane un problema. La Chiesa da sempre vigila contro il dilagare di superstizioni che distolgano i fedeli dall’ortodossia.
La ragione per cui -secondo Centini – la superstizione è così profondamente radicata nella mente degli uomini, anche di diverse culture è perché essa risponde a un bisogno specifico.
Paura, fragilità, mistero
Le paure, le ansie, le fragilità umane trovano una risposta, sbagliata, parziale, ma pur sempre una risposta nella dimensione magica della superstizione. Al fondo c’è il bisogno e l’eterna ricerca umana di senso. Spiega l’autore: quando l’uomo soffre, cerca un motivo, un colpevole, delle responsabilità. È rassicurato – in un certo senso- nel pensare che il dolore o le disgrazie che si trova di fronte non siano frutto del caso, ma della decisione deliberata di qualcuno che, volendo il suo male, ne può influenzare la sorte. La superstizione è un insieme di rituali e convinzioni che hanno lo scopo di tenere lontana questa sofferenza.
Superstizione e religione
Questo bisogno di senso è lo stesso che avvicina l’uomo alla religione. Superstizione e fede danno due risposte diverse alla stessa necessità umana. Ma, mentre la religione propone all’uomo un senso più alto, una spinta verso il bene e verso il divino che trascende l’umano, la superstizione rimane una strategia che è ancorata strettamente alla terra e porta l’uomo a tendere al piccolo beneficio concreto, di scongiurare la paura. Anche se l’autore non lo esplicita, appare chiaro che, con questo meccanismo umano, se all’individuo viene a mancare la dimensione religiosa e trascendente, egli non può che sprofondare nella superstizione.
Come si comporta il superstizioso?
Il superstizioso ripete formule e azioni, ritenendole in grado di produrre l’effetto sperato, ovvero allontanare il dolore, la sfortuna, la paura. Questi rituali hanno grande importanza per loro, la mancata osservanza di queste pratiche scaramantiche li espone al rischio di cadere nella fragilità da cui cercano di fuggire. La superstizione da una illusione di potere e di controllo sugli eventi: chi la pratica ritiene di poter tenere lontane da sé situazioni negative e pericolose.
Scaramanzia un vezzo da vip?
Centini rileva che la superstizione, di cui ci si vergognava fino a qualche tempo fa, come indice di arretratezza, è stata sdoganata. Per effetto dei mezzi di comunicazione, i piccoli e grandi gesti scaramantici, le credenze, le superstizioni di personaggi noti dello sport, dello spettacolo, della vita pubblica, sono diventati argomento di conversazione.
Storia e filosofia della superstizione
Il libro prosegue poi con una ricostruzione del fenomeno, sin dall’antichità ed esamina le fonti filosofiche principali che se ne sono occupate nella storia. Inoltre l’autore fa un elenco delle superstizioni più comuni, di cui spiega antefatti, significati, aneddoti, oggetti animali e circostanze che portano male e altre che, al contrario, si ritiene portino fortuna.
La lettura scorre fluid a e piacevole. Lettura consigliatissima per chi è incuriosito da questo fenomeno così umano.
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