Adamo, Eva e l’origine del male
Riflessioni di Don Filippo Cotroneo sull’origine dei mali dell’uomo a partire dall’episodio della Genesi che coinvolge Adamo ed Eva
“Non morirete affatto! Anzi, Dio sa che il giorno in cui voi ne mangiaste si aprirebbero i vostri occhi e sareste come Dio, conoscendo il bene e il male”. Disse il serpente a Eva.
“Allora la donna vide che l’albero era buono da mangiare, gradevole agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza. Prese del suo frutto e ne mangiò, poi ne diede anche al marito, che era con lei. Anch’egli ne mangiò”. Questo è l’incontro fra il Adamo, Eva e il male.
Perché chi è davvero grande si fa piccolo e chi è piccolo si sente grande
L’uomo nasce piccolo e cresce nel corpo. Poi diventa grande, anche professionalmente parlando, alto dirigente, ma non si accontenta. Piano piano vuole raggiungere le alte mete, fino ad arrivare a sentirsi Dio. Ma non lo è.
L’agire di Dio invece, è all’inverso. Da immensamente grande che è, si fa piccolo.
Gesù, l’inviato del Padre, per far capire ai suoi che litigavano su chi fosse il più grande, mise al centro un bambino per far capire loro che si è più grandi quando si è bambini e ci si mette al loro servizio.
Qualche decennio fa, nei giovani c’era un detto che ripetevano spesso: “non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che piace”.
Quanti giovani sono caduti nella tentazione di Adamo ed Eva. Perché la tentazione si presenta sempre con il suo fascino; con l’albero buono, gradevole agli occhi, desiderabile per acquistare saggezza.
L’innocenza perduta di Adamo ed Eva (e nostra)
“Allora si aprirono gli occhi di tutti e due e conobbero di essere nudi; intrecciarono foglie di fico e se ne fecero cinture.”
La loro “saggezza”, la loro “conoscenza”, li mette a nudo. Si vergognano di loro stessi e delle loro nudità, non riescono più ad essere solidali tra di loro. La loro innocenza cade per fare posto alla concupiscenza con tutta l’amarezza che porta con sé. Invidia, gelosia, rancore, maldicenza, odio, ecc. sono figlie di questa gradevolezza ingannatrice, di cui Adamo ed Eva erano esenti, fino a quando si trovavano sotto la custodia del Padre, che è anche Madre.
Desiderare sempre di più è la rovina dell’uomo
Quante persone, adulti e giovani, maschi e femmine, portano nel loro cuore le ferite del “fascino” per tutta la vita. Lo vediamo oggi con i nostri occhi, a partire da noi stessi, lo sfacelo del vivere quotidiano. Accade a coloro che si drogano, che si vendono per le strade, che hanno sfasciato le famiglie per qualcosa che si rivela essere una chimera. È lo stesso per coloro che credono di liberarsi dell’errore commettendone uno più grande con l’aborto che segnerà per sempre la vita di chi l’ha commesso e di chi ha fatto si che ciò si compisse col proprio disinteresse. Quante brutture nel nostro bel mondo, tutte là sono nate. In quella decisione di “stendere la mano” per andare oltre la bellezza gratuita che ci era stata offerta: “Tutto il bene è vostro, e nel tutto, una sola cosa era proibita, interdetta, il male! Eppure tutto il creato, opera di Dio, è bello, e continua ad essere bello in sé, per i figli che condividono l’amore del Padre.
Oh immensità dell’amore del Padre!
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