Siete pronte per la dieta?
Siete pronte per la dieta? L’estate si avvicina. Non ancora a grandi passi, per fortuna. Eppure, lo sappiamo tutti, il tempo passa in fretta quando ci si diverte. E quando si mangia. Ancora di più quando ci si diverte mangiando. A febbraio tutti cominciamo a pensare alla dieta. C’è la prova costume, la prova prendisole con le braccia nude, la prova bermuda, con le gambe scoperte dalle ginocchia alle caviglie.
In questa stagione dell’anno, metà delle donne pensa di aver bisogno di un restyling, di una riduzione di taglia, di una limatura della silhouette. L’altra metà mente.
L’estate è la stagione per eccellenza della dieta
L’estate si porta dietro una serie di riflessi condizionati: bere molta acqua. Cominciare a lamentarsi del caldo (a partire da fine febbraio). Comprare fanghi Guam che non verranno utilizzati se non due volte. Poi saranno lasciati a seccare in fondo al loro barattolone formato gigante. Perché, diciamocelo, chi ha voglia per mesi, a giorni alterni, di cospargersi con una melma che sa di deiezione animale, lasciarla in posa quaranta minuti, finché diventa una crosta di cemento armato? A chi di noi piace l’idea di impiegare le due ore successive a toglierla a colpi di scalpello?
Fra i riflessi condizionati che si porta l’estate, uno dei più tenaci è mettersi a dieta.
Il nuovo metodo dimagrante finlandese
E io che, sono sempre sul pezzo, almeno per quel che riguarda le chiacchiere, mi sono già documentata.
Ho appena letto di un nuovo metodo dimagrante di un guru finlandese del fitness. Pare sia quasi miracoloso. I principi che lo ispirano sono del tutto fisiologici. Niente beveroni, pasticconi. Basta con quelle orrende barrette, sostitutive del pasto. Non serve saltare i pasti, il digiuno intermittente, le alghe amare, pasti a base di yogurt magro e mela verde. Mai più pasta integrale che sa di mangime per galline, gallette di riso all’aroma polistirolo. Scordatevi la zona, le tabelle nutrizionali, la dieta punti e altri algoritmi complicati per calcolare le calorie, che manco alla NASA. Addio ai pasti pesati al grammo, all’olio misurato a cucchiaini, al vino contato in mezzi bicchieri.
Col suo metodo, il luminare finlandese ha già fatto dimagrire milioni di persone in tutto il mondo. Il nome della strategia di dimagrimento, soddisfatti o rimborsati, è: #magnaDeMeno. Attenzione a non dimenticare l’hashtag. Pare che sia fondamentale. Senza l’hashtag non funziona. (I guru finlandesi parlano come nei peggiori bar di Roma sud, un illustre studio americano ha dimostrato che sin da un’epoca antica, ci sono state delle fortissime influenze romanesche nella struttura linguistica e nel vocabolario finnici). Il metodo #MagnaDeMeno altro non è che il naturale rapporto causa effetto, fra quello che facciamo e le sue conseguenze.
Siamo responsabili dei nostri risultati
Può sembrare impossibile e impopolare ma, a meno che non si abbia un problema metabolico oppure ormonale, diagnosticato da un medico, dimagrire è spesso una questione di quanto e cosa si mangia. Chi è in buona salute, dimagrirà sicuramente, appena avrà la forza di volontà di ridursi le porzioni, togliersi gli snack, eliminare i peccati di gola. Garantito al limone.
Invece, spesso non ci sentiamo affatto responsabili dei nostri risultati. Raccontiamo a noi stessi che l’origine dei nostri problemi è sempre fuori di noi. Dipende da altro o da altri. Dalle farine di oggi che contengono più amido. Dai cibi confezionati, pieni di grassi e zuccheri. Dal metabolismo che è cambiato, non è più quello di prima. Sarà colpa sua, noi a vent’anni mangiavamo tre etti di pasta ed eravamo magri come acciughe. Dalla vita sedentaria. Dalle bevande gassate. Dallo stress. Oppure dipende dalla famosa e sempiterna “costituzione”. Quel concetto assiomatico, tramandato dai tempi dei nostri avi, secondo cui ci sono persone che nascono e restano robuste qualunque cosa mangino o non mangino. Allora, se sei fra queste, tanto vale non provarci nemmeno, a fare una dieta.
Ci convinciamo che tutto dipenda da qualunque altra cosa, meno dalla nostra decisione, una volta seduti a tavola, di mangiare il giusto, invece di cedere alla gola e strafogarci questo mondo e quell’altro. E parlo per esperienza, perché io sono perfettamente consapevole che non dimagrisco, né posso aspettarmi di dimagrire, finché continuo a mangiare tutto quello che voglio, senza limiti. E, per contro, so benissimo che quando mi metto in riga – ammesso di riuscirci – i chili poi li perdo. Magari lentamente. Perché è vero, ci vuole un attimo a trangugiare mille mila calorie e parecchio sforzo e fatica a smaltirle.
Quello che mi frena dal sottopormi a una dieta rigorosissima, non è la certezza o la paura che non funzioni. E nemmeno il non sapere come strutturare un regime alimentare. A questa età, ormai l’ho capito. Il metodo #MagnaDeMeno funziona davvero. Ciò che sabota i miei propositi sono la fatica, le rinunce, i sacrifici che una dieta vera comporta.
Assumermi la responsabilità delle mie scelte (abboffarmi) e le loro conseguenze (non riuscire ad allacciare i pantaloni) è difficile. Invece di ammettere che la soluzione è proprio quella #magnaDeMeno, preferisco rifugiarmi in un alibi. E’ meno brutto che dire: vorrei fare la dieta, ma mi manca la volontà.
Non tutto dipende da noi, ma molto sì.
Da tanti anni noto questa tendenza. E non solo per la dieta. Deresponsabilizzarsi. Prendersela sempre con qualcosa o qualcuno, se non riusciamo a realizzare i nostri obiettivi.
Non è del tutto corretta nemmeno la posizione diametralmente opposta, quella eccessivamente deterministica e ottimista dello “yes we can”. La convinzione per cui fare quello che vogliamo e raggiungere le nostre mete dipende solo ed esclusivamente da noi, come se non fossimo tutti immersi in una realtà piena di variabili, di circostanze, di fattori concomitanti, di altra gente.
Il primo atteggiamento impoverisce l’uomo e lo rende un burattino incapace di guidare la propria vita. il secondo lo esalta come fosse un semi dio plenipotenziario, che può disporre del suo destino e di quello del mondo, a proprio piacimento.
Ci sono cose che non possiamo modificare o che sono fuori dalla nostra sfera di influenza. Non tutto è sotto il nostro completo controllo. Però ce ne sono tante altre in cui invece siamo noi a decidere se fare la differenza. E’ ovvio, prendere alcune decisioni e portarle avanti non è sempre privo di fastidi o inconvenienti. Però rappresenta l’unica strada sicura per ottenere ciò che desideriamo.
il metodo #MagnaDeMeno non vale solo per la dieta
Una delle cose che amo del cattolicesimo, è proprio il libero arbitrio. Non avrei mai potuto essere luterana. O fatalista. L’idea che le anime siano predestinate alla salvezza non mi ha mai convinta. Un premio e un castigo che prescindano dalle opere, per me è incomprensibile. Somiglia a dire che sei magro o grasso per motivi soprannaturali ed ineluttabili, che non dipendono da te e quindi non puoi farci nulla. Invece la salvezza o la dannazione dobbiamo meritarcele. Siamo noi che decidiamo come agire e il risultato è una conseguenza di quello che abbiamo fatto o non abbiamo fatto. Bisogna abbandonare gli alibi e abbracciare con coraggio la nostra responsabilità. Solo questo ci rende davvero liberi e consapevoli.
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