Del perché la giornata dei calzini spaiati mi piace assai
Sono sempre un po’ scettica su queste “giornata del fiore fra i capelli” “giornata dei calzini spaiati” “giornata del cereale desueto” ecc. Ne avevo già parlato: https://annaporchetti.it/2022/11/19/buona-giornata-mondiale-del-vattelappesca/
Penso che anche se e quando è per una buona causa, il rischio “adesione conformista” sia dietro l’angolo. C’è il rischio di banalizzare cose che meriterebbero più sensibilità, temi che non si possono liquidare con una giornata mondiale all’anno. E poi chi si è visto, si è visto.
Detto questo, la giornata dei calzini spaiati mi piace assai. La sento proprio nelle mie corde. In questa casa ci siamo arresi da tempo alla dittatura della lavatrice mangia-calzini. Tu gli metti dentro 20 calzini, rigorosamente appaiati. A fine lavaggio, lei te ne restituisce 15. Rigorosamente spaiati.
E dove finiscono gli altri? Divorati da un buco nero? Ingoiati da una soluzione nel continuum spazio tempo? Chi lo sa. Da anni seguiamo Quark, sperando che ce lo spieghino (ma ancora niente).
Quindi noi di casa giriamo regolarmente coi calzini spaiati. Piuttosto che toglierci le scarpe in pubblico, simuliamo un attacco epilettico, con tanto di contrazioni tonico cloniche.
La giornata dei calzini spaiati vuole rendere onore alla diversità
Nella mia famiglia, 364 giorni all’anno siamo fuori luogo, con la nostra serie infinita di calzini spaiati. Non serve comprarli simili, credetemi, c’è sempre quel particolare che li distingue! Anche se li prendete grigi o blu o neri, sono sempre di un punto di colore diverso. E poi la lunghezza e il bordino più largo tradiscono sempre.
Un giorno all’anno, il tre febbraio, invece, siamo super trendy e stiamo bene con le nostre calze male assortite. Al netto di questa e altre stranezze che abbiamo noi come famiglia, serve ricordare che la giornata dei calzini spaiati è stata indetta per accogliere la diversità.
Io non ho ancora deciso se per me sia davvero un modo di rendere onore alla diversità, o se sia poco più di un gioco.
Per accettare la diversità, bisogna amare l’uomo
La giornata dei calzini spaiati è nata per celebrare ogni forma di diversità. A me però pare che, quando si parla di diversità, lo si faccia in modo astratto. Non esiste la diversità. Esistono tante persone, ciascuna con le sue caratteristiche.
E’ inutile celebrare i calzini spaiati e poi, nella vita di ogni giorno, disinteressarsi o marginalizzare chi è in difficoltà. Per accettare la diversità bisogna amare l’uomo. Nessun discorso di inclusione è possibile, senza questa premessa.
Oggi ci sono diversità accettabili e altre che non vogliamo guardare. Ci sono diversità che prevedono delle fragilità. Di quelle fragilità dobbiamo farci carico, accoglierle. Permettere a chi è fragile di partecipare alla vita sociale.
Viviamo in un mondo in cui si strizza l’occhio alle diversità di moda, alle fluidità di genere, a inclinazioni sessuali non binarie, ma si ritiene legittimo sopprimere un bambino in utero, se ha qualche disabilità o malformazione, o lasciar morire di fame e di sete qualche malato che non ha prospettive di guarigione. Parliamo tanto di inclusione, ma abbiamo davvero eliminato le barriere architettoniche dalle nostre strade, edifici e mezzi pubblici?
Se non siamo disposti a difendere il diritto di ciascuno di venire al mondo e restarci, anche se non è perfettamente in salute, abile o nel pieno possesso di tutte le facoltà fisiche e mentali, non saranno i calzini spaiati una volta all’anno a renderci inclusivi. Per questo, al di là di giornata mondiali, bandiere e proclami, l’unico vero esempio di inclusione arriva dal cattolicesimo.
Il Papa è stato l’unico a condannare la cultura dello scarto e non ha avuto bisogno di farlo indossando calzini spaiati.
L’inclusione si pratica 365 giorni all’anno
Staremo tutti meglio quando impareremo a convivere con le diversità – tutte le diversità, anche la disabilità – gli altri 364 giorni dell’anno.
Io, nel frattempo, mi godo i miei 15 minuti di gloria, pensando a quelle povere mamme ordinate a cui oggi è toccato di spaiare i calzini di proposito. Non come me, che ce li avevo già spaiati da sempre, in modo preterintenzionale.
Un abbraccio a tutti (bambini e adulti) con problemi di autismo e disabilità
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