Una donna per amico

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E’ possibile avere una donna per amico?

Lo cantava Battisti ormai quarantacinque anni fa, che avere una donna per amico è un rischio. Perché poi, in questo rapporto di amicizia, rischia di insinuarsi altro. Se ci fosse rimasto qualche dubbio, a togliercelo ci pensa il film “Harry ti presento Sally”. E’ un cult per la mia generazione. Pieno di dialoghi brillanti, con piccole perle di saggezza. Anche a proposito dell’amicizia uomo donna. C’è un dialogo, in cui un Billy Christal in stato di grazia, spiega all’eterea Meg Ryan che l’amicizia fra uomo e donna non è possibile. Ve lo ricordate? Ve lo riporto di seguito.

Harry: Ti rendi conto, vero, che non potremo mai essere amici.

Sally: Perché no?

Harry: Be’, ecco… e guarda che non ci sto provando in nessunissimo modo. Uomini e donne non possono essere amici, perché il sesso ci si mette sempre di mezzo.

Sally: No, non è vero, io ho tantissimi amici maschi e il sesso non c’entra per niente.

Harry: Non è così.

Sally: Stai dicendo che io ci vado a letto senza accorgermene?

Harry: No, sto dicendo che loro vogliono venire a letto con te

Sally: E come lo sai?

Harry: Perché nessun uomo può essere amico di una donna che trova attraente, vuole sempre portarsela a letto.

Sally: Allora stai dicendo che un uomo riesce ad essere amico solo di una donna che non è attraente?

Harry: No, di norma vuole farsi anche quella.

Adesso, non voglio essere divisiva. Ci sono sin troppi temi che riescono a spaccare le persone in due tifoserie avverse, ultimamente. E questo rischia di essere l’ennesimo argomento caldo. Sicuramente c’è chi ritiene che avere una donna per amico (o un uomo per amica) possa funzionare benissimo, senza nessun secondo fine, in modo genuino e trasparente. Io non credo. È ovvio che potrei sbagliarmi. L’amicizia fra uomo e donna potrebbe essere possibile. Anche i marziani potrebbero anche esistere. Solo che io non ho mai visto né l’una, né gli altri.

Avere una donna per amico non è una grande idea

Spostiamo un poco la prospettiva. Non so se esista l’amicizia fra uomo e donna. Diciamo che, su questo argomento, sono agnostica. C’è chi dice che non sa se esiste Dio. Il mio agnosticismo è molto più light! Secondo me non è saggio che esista, se la donna amico (o l’uomo amica) sono sposati con qualcun altro.

E non lo è per una serie di ottimi motivi.

Non dico che non si debba essere in rapporti cordiali e amichevoli con persone dell’altro sesso. Ogni giorno siamo a contatto con persone diverse: colleghi, conoscenti, vicini di casa, compagni di palestra, amici e genitori di amici dei figli. Non è possibile e nemmeno desiderabile tenere a distanza ogni donna o uomo che incontriamo sulla nostra strada.

Attenzione però che un’amicizia, con le sue caratteristiche di esclusività, confidenza, intimità può mettere a rischio gli equilibri di coppia.

Il grande rischio -per una donna – di avere un amico: l’ambiguità

Creare una vicinanza molto forte con un amico (uomo o donna che sia) sottrae tempo ed energie al rapporto di coppia. Perché, si sa, gli amici devono essere presenti. Aiutare, consolare, ascoltare, consigliare. Qualcuno potrebbe obiettare che questo lo facciamo anche con amici del nostro stesso sesso. E’ vero. Il fatto è che, in quel tipo di rapporti non c’è rischio di ambiguità.

Le mie amiche sono importanti e cerco di esserci per loro, ogni volta che ne hanno bisogno. Tuttavia è chiarissimo da tutte e due le parti che tipo di relazione ci sia fra noi. Invece, se un amico riceve tanta attenzione, tempo, ascolto da una donna, a un certo punto, potrebbe cominciare a vederla con occhi diversi. A dirsi che forse il loro rapporto può evolvere. A desiderare che sia così. E questo può accadere anche a una donna, nei confronti di un amico. Attenzione, non dico che avvenga sempre. Dico però che il rischio esiste. E’ non è rischio da poco.  

L’intimità

Gli amici tendono a confidarsi. Ad aprire il loro cuore all’altro. Questo crea una intimità e una confidenza che avvicina. In determinate condizioni, può avvicinare in un modo che va oltre la semplice amicizia. E’ difficile mantenere il giusto equilibrio emotivo con un uomo (o una donna) con cui abbiamo condiviso pensieri, emozioni, situazioni molto profonde e personali.

Se ci si mette a nudo con l’altro, si rischia di superare il confine fra l’affetto e l’amore. In realtà, l’intimità completa, di corpo ed anima, dovrebbe essere coltivata solo fra marito e moglie. Sono loro che, in conseguenza dell’essere una carne sola, devono essere trasparenti e sinceri l’uno con l’altra. Avere di mezzo un’altra persona, rischia di allentare la condivisione nella coppia, distraendoci da quella che è la nostra missione di sposi.  

L’esclusività

Ce lo ricordiamo dai tempi delle scuole elementari. Voi non avevate l’amica del cuore? Quella persona speciale, con cui creavate un rapporto esclusivo?

La complicità che condividevamo era così totale, da rendere il rapporto con altri quasi superfluo. Chi di noi non ha avuto per qualche tempo un’amica con cui faceva tutto, a cui diceva tutto, con cui stava così bene da non sentire la necessità di frequentare altre persone?

E non avete mai provato un po’ di gelosia, all’idea che l’amica del cuore potesse passare del tempo e stringere altre amicizie? (coraggio, non mentite, io non vi vedo, ma lassù non si distraggono un attimo!)

L’amicizia stretta è un po’ come l’amore. Chiede dedizione. Mal sopporta la competizione di altri affetti. Ma una donna sposata non può avere un rapporto esclusivo con un amico. Rischia di tagliare fuori il marito. Di relegare il consorte in una posizione subalterna.

Se una donna ha un amico del cuore, come farà a costruire un rapporto trasparente e sincero con il marito? Il vero e unico rapporto esclusivo è quello fra marito e moglie, che, per creare questa unità, lasciano il padre e la madre e decidono di unire le loro vite. Questo dice il Vangelo, il miglior manuale di istruzioni per vivere bene, che sia mai stato pubblicato. Non c’è posto per una terza persona, che non fa parte di questa alleanza fra gli sposi.

L’erba dell’amico è sempre più verde

La situazione è ancora più complicata se la donna (o l’uomo) sta vivendo un momento di difficoltà col proprio marito. Parlare male del coniuge con un’altra persona (uomo o donna che sia) è sempre una pessima idea. Le nostre critiche sono frutto del nostro punto di vista, delle nostre aspettative deluse, delle frizioni del rapporto. Non sempre sono critiche oggettive. Anzi, spesso sono ingiuste. Quando siamo arrabbiate, deluse, frustrate, abbiamo solo bisogno di sfogarci.

In questi casi, avere un altro uomo come confidente, è un enorme rischio. Se l’amico empatizza, comprende, dà ragione, potrebbe scattare il meccanismo che porta a pensare: “ecco, vedi, lui mi capisce!” “mi conosce meglio di mio marito” e quindi: “Se avessi sposato lui, andremmo d’amore e d’accordo”.

In realtà non è affatto vero. Perché l’amico, anche se affettuoso, disponibile, sensibile, non è nemmeno lui un uomo perfetto. Ha sicuramente difetti e punti deboli. Forse è un compagno anche peggiore del nostro consorte. Però, siccome ci sostiene e ci consola nel momento del bisogno, questi suoi limiti non li sperimentiamo. Forse, neanche sospettiamo che esistano! Dell’amico, la donna vede solo il lato migliore. La sua erba sembra più verde.

E’ un attimo idealizzarlo anche come uomo. L’amico apparentemente perfetto, viene paragonato al marito, di cui ci è nota ogni minima debolezza. Ovviamente, in questo confronto, il marito risulterà ingiustamente perdente.

La friendzone di comfort

Esiste poi il rischio di cui parla Billy Christal. Ovvero, può essere che l’amico (o l’amica) provi in realtà interesse o attrazione per una donna (o un uomo), con cui sa di non avere chance. Forse lei è sposata, fidanzata, innamorata di un altro. Il buon senso consiglierebbe di rassegnarsi e cercare un’altra persona da amare.

Oppure, lei è fidanzata o sposata e si accorge di provare qualcosa per un altro. Anche qui, sarebbe meglio tenere questo uomo a distanza. In queste situazioni, non sempre prevale buonsenso e onestà. A volte, pur di continuare a stare vicino alla persona che interessa, ci si nasconde dietro al pretesto dell’amicizia.

Talvolta l’altro è consapevole della situazione e l’accetta, per vanità, per bisogno di conferme, per debolezza o perché, sotto sotto, in parte ricambia questo interesse. Si viene a creare una “friend zone di comfort” in cui entrambi sono a loro agio all’idea di chiamare il loro rapporto amicizia, invece di essere sinceri sulla vera natura dei loro sentimenti (e sulla reale opportunità di frequentarsi!).

Queste situazioni possono essere causa di sofferenza e alla lunga rovinano anche il rapporto con i rispettivi mariti o fidanzati.

No, decisamente avere una donna per amico non è una grande idea. Paola di scout.

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