Quanto dura l’amore?
Quanto dura l’amore? Ve lo siete mai chiesto? Stasera, nello stanzino delle scope che mi fa da quartier generale, fa davvero freddo. Sospetto che la finestra non chiuda perfettamente. Almeno a giudicare dalle lame di gelo, che mi trafiggono alle spalle e dalla temperatura da frigorifero della stanza. Allora, per scaldarmi un po’, parliamo d’amore.
Quanto dura l’amore? Lo sapete, io sono piuttosto ottimista. Per me, ci si può amare per tutta la vita. Finché morte non vi separi. Invece, secondo qualcuno, l’amore avrebbe una scadenza. Come il tonno in scatola. Come il puré in busta, lo sciroppo per la tosse, il latte a lunga conservazione. Tre anni, per la precisione. Qualcuno ci ha pure fatto un libro. (vabbé, ma pure io ho scritto un libro, se è per questo).
L’amore dura tre anni?
Il libro si intitola, per l’appunto: “l’amore dura tre anni”, ed è di uno scrittore e pubblicitario francese, Frederic Beigbeder. Ne hanno anche tratto un film omonimo. Non vi spoilero la trama, anche perché confesso che non me la ricordo poi cosi bene.
Permettetemi un attimo di gossip. Perché gli attori italiani, solitamente, sono bellissimi. Belli in un modo indecente, tanto da non sembrare veri. I registi francesi, invece, non si preoccupano troppo di dare ruoli da protagonista ad attori che belli non lo sono affatto. Anzi. Talvolta sono oggettivamente brutti. Senza andare a scomodare Belmondo (che di bello aveva solo il cognome) o Gerard Depardieu, bisogna ammettere che gran parte degli attori della commedia francese, non si fanno ricordare per l’avvenenza.
Questo è il caso anche del protagonista de: “l’amore dura tre anni”: Gaspard Proust. La storia lo vorrebbe critico letterario e cronista, autore di successo e capace di intrecciare relazioni amorose con una certa facilità. Tutte circostanze che richiederebbero una certa prestanza, che l’attore non ha. Marc, questo è il nome del suo personaggio, è bruttino, nasone, bassotto e ha i denti un po’ storti.
La protagonista femminile, Louise Bourgoin, al contrario, è bellissima e si innamora perdutamente di lui. Questo già rende la faccenda poco credibile. I due si innamorano. Potrebbe sembrare una bella notizia, una storia d’amore che prescinde dall’aspetto e tiene insieme due persone che, dall’esterno, nessuno avrebbe osato immaginare insieme. Ma Marc sa già che non potrà durare. È convinto che l’amore non sopravviva al terzo anno. Anzi, secondo Marc, è vero amore solo il primo anno, diventa tenerezza il secondo e naufraga definitivamente entro il terzo.
La realtà supera la fantasia?
Con l’elevato numero di divorzi che vediamo oggi, c’è davvero da chiedersi se la realtà superi persino la fantasia dei film. Ci sono matrimoni che durano anche meno, per i quali quello del terzo anno è un traguardo irraggiungibile. La questione è: l’amore ha davvero un ciclo di vita, in cui nasce, si sviluppa ed inevitabilmente si esaurisce? Esiste una fisiologia del sentimento che, come avviene per gli esseri viventi, lo porta ad avere una vita media limitata?
Cos’è l’innamoramento e quanto dura?
Per rispondere a questa domanda, dovremmo chiederci cosa intendiamo davvero per “amore”. Se stiamo parlando del puro innamoramento, dell’attrazione fisica, dell’emozione, allora può anche darsi. Le emozioni, come le droghe, danno assuefazione. Il batticuore col tempo si attenua, così come i rossori, le voci incrinate, la tremarella alle gambe o le mani che sudano. Il fatto è che nessuna di queste manifestazioni ha a che fare con l’amore. Lo so, sembra una provocazione.
Perché questi turbamenti li abbiamo provati tutti, almeno una volta nella vita. Sono tipici dell’innamoramento. Quanti innamoramenti diventano davvero amore? E’ ingannevole e sbagliato dare per scontato che un innamoramento diventi amore. Certo, ce lo auguriamo. C’è un tempo in cui lo desideriamo con tutte le nostre forze. La realtà insegna che il più delle volte, questo sentimento istintivo e irrazionale che è l’innamoramento, naufraga, senza evolvere in qualcosa di più profondo. L’innamoramento si nutre e si compiace di sé stesso. E’ immaturo ed egoista e tratta l’innamorato come lo strumento della propria soddisfazione.
Cos’è l’amore e dura per sempre?
L’amore, quello vero, quello che dura più di tre anni, non necessariamente dà il batticuore, i languori, le farfalle nello stomaco. Quando le emozioni la smettono di padroneggiare e lasciano il posto a un sentimento più generoso, meno narcisista, più solido, allora nasce l’amore. Questo perché l’amore ha a che fare con il modo in cui si sente l’altro, non solo e non tanto con quello in cui mi sento io. Se amo, più che preoccuparmi delle piacevoli sensazioni che l’altro mi procura, mi occupo invece di quello che di bene posso fare a lui (o a lei). Il vero amore è sacrificale. Non che dobbiamo votarci al masochismo, sinceramente l’idea non mi attira, ma nel senso che l’altro diventa la priorità. Non più noi stessi.
Amare qualcuno vuol dire prendersene cura, volere la sua felicità e il suo vero bene. Volerlo per lui, senza che questo necessariamente ci procuri un vantaggio. Addirittura, il vero amore non necessita nemmeno di essere ricambiato. Godere della felicità dell’altro è la forma di amore più puro e più disinteressato.
Un amore fatto a Sua immagine…
L’amore imita il modo in cui ci ama Dio. Dio non ha bisogno dell’uomo. Eppure lo ama, persegue il suo bene, gli mette a disposizione tutto ciò che serve a renderlo felice. Non se ne stanca dopo tre anni e nemmeno trenta o trecento. Non chiede nulla in cambio. Nemmeno di essere corrisposto.
Gesù è il più puro e profondo esempio di amore sacrificale. Un amore così solido da mettere la salvezza delle persone amate davanti alla propria sofferenza. Un sentimento che tratta l’altro come fine, non come mezzo per soddisfare sé stesso.
Un amore così, per metà a forma di cuore e per metà a forma di croce, non teme di affrontare una vita insieme. Al contrario, se lo augura. Chi ama, si augura di rimanere con l’amato per sempre, di prendersene cura ogni giorno. Chi ama, vuole che l’amore duri. Finché morte non li separi.
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