Il mio angelo beve

Vai al blog

I miei articoli:

Il mio angelo beve. Ne sono quasi certa. Me lo vedo, al bar del paradiso, poco dopo la mezzanotte dell’ultimo dell’anno. Arriva, collassa al bancone e dice al barista: “Hey Brian, versami qualcosa di forte”. Perché, non so se ci avete fatto caso, ma i baristi sono tutti così. Tutti con dei nomi tipo Brian, Charlie, Clyde, Ross. Mai uno che si chiami Antonino, Giovanni o Amedeo. E al bar paradiso non fanno eccezione.

“puoi bere, Angie?” gli chiede il barista. Perché di solito, un angelo è come un poliziotto dei telefilm americani, non beve.

“Sì, non sono in servizio, si è addormentata poco dopo la mezzanotte e, quando dorme, è più difficile che faccia danni”

“allora ti verso qualcosa di forte, hai l’aria di averne bisogno”

“sai di cosa avrei bisogno? Dell’indennità beghina sconclusionata. Una maggiorazione in busta paga, per gestirmi questa qua”

“eh, immagino”

“Manco gli straordinari mi pagano. E invece, ci starebbero tutti, perché questa punta la sveglia all’alba, dopo che è andata a letto a notte fonda. E’ una squinternata. Domani andrà a Messa. In ritardo, come al solito. Qualcuno dovrebbe dirle che il teletrasporto lo abbiamo noialtri, non loro umani. Se la Messa è a mezzogiorno, alle dodici meno dieci non può aggirarsi ancora in pigiama, alla ricerca degli occhiali dimenticati! Perché poi non ce la farà mai a essere in chiesa in orario”

“ehm già! Prendi questo, è riserva speciale” E il mio angelo beve. Sembra minimo un super alcolico. Pure liscio. Che poi io di alcolici non mi intendo. Io, dopo il secondo prosecco, parlo aramaico e sanscrito. Con il terzo, anche il fenicio, nella variante del dialetto punico.

“e poi, sai che farà? Quando ci sono gli inni, si metterà a cantare. Il che è terribile, perché sai, lei è stonata come una campana. Dovrebbe farla riflettere il fatto che, quando canta, a turno tutti si girino nella sua direzione. Invece niente, lei continua a squarcia gola. Manco fosse un soprano della Scala!”

“Te ne verso un altro goccio?” Lo incoraggia il barista.

“sì Brian. Versamelo doppio. Facciamo in fretta. Non c’è da sperare che la squinternata dorma a lungo. C’ha sempre qualcosa da cuocere, da pelare, da arrostire. Qualche vestito da smacchiare, qualche videochiamata di lavoro. E poi, scrive. Incessantemente. Chissà che avrà mai da scrivere tanto, lei che è davvero un modello base e non fa neanche una vita tanto eccitante”

“eh, già” “sì, pensa che fare benzina il distributore automatico, per lei è una esperienza elettrizzante. Quando prende il caffè con qualche altra mamma al mattino, le pare un evento sociale. Se interviene nella chat di classe di una delle figlie, si sente mediatrice umanitaria internazionale, manco fosse l’ONU. Con la scusa che le classi sono multietniche…” Quando il mio angelo beve, vuota il sacco.

“deve essere difficile per te” lo consola Brian. Anche gli angeli mangiano fagioli, pare. Il mio angelo beve pure i super alcolici. E li regge divinamente. Manco a dirlo.

“che io poi io dico… Non potevano darmene una un po’ meglio? Che ne so, una pia donna che non saltasse una Messa, né un rosario. Non una come lei, che farfuglia ave Maria sottovoce mentre cammina per strada! La gente che la vede pensa sia matta e parli da sola”

“Che imbarazzo!”

“In verità, parla anche da sola, ma questa è un’altra storia”

“parla da sola, per avere qualcuno che le dia sempre ragione”

“e sarà così! Che poi, dico: perché prega alla cassa del supermercato o mentre guida? Che poi perde il filo e non si ricorda più a che punto della decina stava! E invece no, se non fa due cose insieme, non sta bene!”

“si vede che va di fretta”

“va sempre di fretta. Per quello perde pezzi. Scorda le cose. E poi ci devo sempre pensare io”

“ma forse l’hanno data a te, proprio perché per una così ci vuole un angelo custode bravo. Uno di esperienza. Non ci potrebbero mettere un novellino.”

“no, lo farebbe uscire di testa! Già solo per tutte le volte che cambia idea in una giornata. È tutto un: scrivo la mail con in copia lo stato maggiore dell’esercito americano. No, scrivo la mail solo al collega che non collabora. No ma almeno il mio capo ce lo metto in copia. Anzi ci metto pure il suo. No, ma forse è meglio se invece di una mail, lo chiamo al telefono.

E poi stasera faccio il pollo. No il pollo no, che va cotto a fuoco lento e non c’ho tempo. Oppure faccio due spaghetti aglio e olio. Ma forse l’aglio è finito. Faccio una scappata veloce al supermercato. E già che ci sono, compro: le uova, il formaggio, il prosciutto, i cereali, le patate e i biscotti ce li ho? Nel dubbio li compro. Poi vedo lì cosa trovo.

Entra che doveva comprare solo l’aglio, esce con quattro sacchetti pieni zeppi e si dimentica l’aglio. Poi torna a casa e scopre che non aveva neanche gli spaghetti”

“senti, Angie, prendine un altro. Questo giro lo offre la casa”

“ma sì, Brian. Almeno mi rilasso un po’. Perché adesso viene il peggio. Mi tocca la settimana dei buoni propositi. Ogni inizio anno, sembra che debba salvare il mondo.”

“va bene Angie, lo fai per una buona causa”

“è il mio mestiere, e io sono un angelo custode professionale. Diplomato e iscritto all’albo”

“è una donna fortunata”

“eccome! Pensa che lassù le vogliono bene lo stesso. Malgrado tutto quello che combina. Il Capo è troppo buono”

“eh, lo so, li ama proprio tutti. E più sono scalcagnati e più li ama. Persino quando è un amore non ricambiato”

“il bello è quello”

“già e la squinternata, nemmeno lo immagina”

Il mio Angelo beve. Ma solo quando non è in servizio.

seguimi sul blog: www.AnnaPorchetti.it.

il mio libro si trova qui: https://amzn.to/3VqM5nu