Vi servono consigli per gestire il marito o fidanzato? Ecco tre consigli da tenere a mente sugli uomini. Ce ne sarebbero molte altri. Ma già memorizzare questi tre consigli, aiuta parecchio. Parola di moglie recidiva. Io li ho ignorati per anni. Poi, quando finalmente ho capito, la mia vita e il mio rapporto di coppia ne hanno guadagnato. Adesso ve le svelo. Ma dovete fidarvi. So che sembra troppo semplice per essere vero. Eppure lo è. Semplice.
Siamo diversi. Sta scritto pure nella Genesi. “Maschio e femmina Lui li creò”. Le basi proprio.
Anche gli uomini ce lo spiegano. A parole loro. Il fatto è che noi le loro parole non le capiamo. Almeno, non subito. Tocca sbatterci contro un po’ di volte. Non che per loro sia diverso.
Adesso fate bene attenzione. Perché, conosciuti una volta, poi questi tre consigli ve li ricorderete per sempre. Parola di scout. Ricordate: è semplice.
Primo di tre consigli: gli uomini fanno una sola cosa per volta.
Eh, lo so. Incredibile vero? Sembra un immenso spreco di tempo. Probabilmente lo è, ma non c’è niente da fare. Gli uomini fanno una cosa per volta. Così è. È come se fosse stato scritto sulle tavole della legge, quelle dei dieci comandamenti che Dio diede a Mosè, sul monte Sinai. Molto probabilmente era scritta a caratteri piccoli piccoli, in fondo alla tavola. Sono certa che fosse lì. L’unica ragione per cui Mosè non ne parla, è perché per lui era una cosa ovvia. Non degna di nota.
Che ci piaccia o no, questa è una caratteristica intimamente, specificamente, ineluttabilmente maschile. Prendere o lasciare. E non fa niente che, nello stesso tempo in cui un uomo fa quella cosa lì, noi ne abbiamo già fatte tre e stiamo tentando il colpo grosso di completare anche la quarta. Lui non può. Non ce la fa. Non è cattiva volontà. Per lui è impossibile. Di più, per lui è inconcepibile. Inutile arrabbiarsi. Inutile accusarlo di pigrizia. Di mancanza di collaborazione. Di disinteresse. Gli uomini funzionano così. Massima concentrazione su quello che fanno. A patto che sia una cosa sola alla volta.
Ora che lo sapete, evitate di mettere il muso, di litigare, di farvi venire il sangue amaro. Comunque quell’unica cosa lì, di solito, la fanno bene. Anche meglio di noi. (bé, non sempre, ma spesso sì). Questo li riscatta. E comunque è una cosa che non si può cambiare. Bisogna accettarla.
Secondo di tre consigli: Qual è il punto?
Sì, lo so, chiacchierare è una cosa meravigliosa. Io ci passerei le giornate, se non fossi oppressa dalla necessità di fare un milione di altre cose meno piacevoli, ma urgenti. È che per noi parlare non è solo trasferire dati, indicazioni, informazioni. Con le parole esprimiamo emozioni. Chiediamo attenzione, facciamo complimenti, suscitiamo sensazioni, diamo consigli, supportiamo psicologicamente e ci divertiamo. E a volte, nel trasmettere tutto questo in un colpo solo, le nostre conversazioni sono un po’ complesse.
Gli uomini, che invece, ci si perdono. Loro parlano solo se e quando è indispensabile fornire delle informazioni non altrimenti intuibili. Per loro, i nostri discorsi sono intricati come la tela di un ragno. Vi ci si impigliano, rimangono imprigionati. Si distraggono, non capiscono, restano disorientati. A volte fraintendono. Spesso dicono la cosa sbagliata. Non rispondono come ci aspetteremmo. Non fanno quello che gli abbiamo chiesto.
Prima di prendercela con loro, di accusarli di fare di testa loro, chiediamoci se il messaggio che gli abbiamo lanciato era sufficientemente chiaro. E diretto. Perché il problema, talvolta, è che noi non arriviamo al punto. Ci giriamo intorno. Suggeriamo, invece di spiegare. Confidiamo che l’altro intuisca. Che metta insieme gli indizi, che unisca i puntini. Ma ci vorrebbe Sherlock Holmes, per ricostruire il nostro movente.
Invece, dovremmo capire che comunicare con gli uomini è come parlare in un’altra lingua. Occorre rendersi comprensibili all’altro. Significa seguire le regole della sua grammatica comportamentale. Studiarla un po’.
Quindi vi rivelerò la regola di grammatica base della lingua maschile. L’unica che praticamente non prevede eccezioni. eccola: Vai-dritta-al-punto. Un soggetto, un verbo, un complemento. Uno. O massimo due. E niente omissioni. Niente cose implicite. Perché tanto lui non ci arriva. E non è una questione di intelligenza, perspicacia, cultura. È che gli uomini non sono intuitivi. Sono razionali. Oggettivi. Letterali. Non leggono nel pensiero. Non si può sperare che indovinino quella cosa che intendevamo dire ma non abbiamo detto. Perché invece abbiamo detto quell’altra cosa lì, che non c’entrava niente.
Terzo (e ultimo) consiglio: A cosa stai pensando?
Io credo che la mente delle donne sia sempre in gran fermento. Ve lo ricordate il cartone animato Inside out? (certo che ve lo ricordate, i vostri figli ve lo avranno fatto vedere un numero imprecisato di volte, multiplo del migliaio, come i miei). Nella nostra testa di agitano quattro o cinque voci in contemporanea. Ciascuna dice la sua, si occupa di un diverso argomento, porta avanti le sue ragioni. Per tutte le ventiquattro ore del giorno, sonno o veglia inclusi. Abbiamo sempre qualcosa a cui pensare, qualcosa da programmare, qualche momento della giornata da ripercorrere col pensiero.
Così non è per gli uomini. Lo so, pare impossibile. Eppure è la verità, gli uomini possono passare anche intere mezzore a non pensare assolutamente a niente. Per difficile che sia da credere, se un uomo dice che non pensa a niente, davvero non pensa a niente. Non nasconde qualche oscuro segreto da indagare. Perciò evitate di fargli mille domande. Soprattutto, non sta pensando ad un’altra. E nemmeno che il marrone vi sbatte.
Mettetevi il cuore in pace. Il cervello femminile lavora in continuo, quello maschile a intervalli discreti. Così è, da sempre. Quindi non ingelositevi, non sentitevi escluse da chissà quale vita interiore, che lui in realtà non ha. Consentitegli i suoi momenti di riposo del guerriero. Rispettate i suoi silenzi.
Tanto, in quanto uomo, se ha qualcosa da dirvi, ve la dirà. Non si aspetta certo che la indoviniate da sole, per cui risparmiate i neuroni. O utilizzateli per altro. Per esempio per imparare la sequenza di accensione e utilizzo di netflix. Io ci provo da un po’.
E se questi tre consigli non vi sembrano abbastanza, probabilmente siete pronte per il corso avanzato sugli uomini. Prossimamente sugli schermi dei vostri cellulari.
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