Sapete cos’è l’omino pan di zenzero? ve lo racconto io. Giorni fa ho fatto il back up del computer. Sapete cosa è il back up? è quell’impresa eroica di farsi una copia di tutto quello che il computer contiene, per evitare che vada persa. Se già quando faccio pulizia nei cassetti (evento raro), viene fuori di tutto, immaginatevi dalle profondità del computer.
Infatti, è riemerso un articolo di un vecchio blog. Anno 2017. Ai tempi studiavo da blogger, con tanto entusiasmo, ma poca costanza. Scrivevo quando potevo, quando avevo l’ispirazione, quando qualcosa mi colpiva. Spero che con questo vada meglio.
L’articolo che avevo scritto allora, ma vale ancora. https://machelavoro.blogspot.com/2017/12/pareva-salvezza-e-invece-era-un-biscotto.html
Qui ve lo ripropongo.
Per celebrare la Natività Twitter si affida niente di meno che all’omino pan di zenzero. Se Gesù Bambino nasce per salvarci l’anima, l’eroico biscotto ci salverà la merenda.
Si avvicina Natale. Una delle feste più significative della cristianità. Assai più importante di San Valentino dell’otto marzo e della festa del papà e della mamma, senza nulla togliere a innamorati, donne e genitori.
Cosa fa Twitter per celebrare l’evento?
Decide di dare un segno grafico – non per niente siamo la cultura dell’immagine – che racchiuda in sé il profondo significato di questa festa.
E cosa sceglie? Sceglie niente meno che… l’omino pan di zenzero.
Non sapete chi è? Poco male, perché prima della brillante trovata di Twitter l’omino pan di zenzero da noi non se lo filava proprio nessuno.
E dire che di candidati iconografici per il Natale ce ne sarebbero stati diversi. Si sarebbe potuto scegliere Gesù bambino, la Sacra Famiglia, la grotta della natività. Al limite persino la stella cometa sarebbe andata bene. Ma si sarebbe trattato di simboli troppo evocativi. In una società sempre più confusa e priva di direzione, che ha paura anche solo di nominare il mistero. Un mondo che crede solo a ciò che tocca, vede e consuma.
I bene informati rivelano che l’omino pan di zenzero sia un personaggio della mitologia urbana anglosassone. E’ un biscotto allo zenzero, una cosa commestibile a metà fra l’aroma strudel e il sentore di tarmicida bio.
A volergli dare dei natali più nobili (letteralmente) si scopre che secondo una leggenda metropolitana di fine ottocento l’omino pan di zenzero fu preparato da un’anziana coppia. Non potendo più avere figli, si consolarono impastando un biscotto e gli diedero una forma umana.
ora, riflettiamoci per un istante.
Una coppia di anzianotti si accorge di non poter avere figli, perché è tardi. Magari erano troppo impegnati a fare altro. Forse volevano fare carriera o erano così presi dal fatto di divertirsi che hanno smarrito l’orologio biologico. Va’ a sapere.
Come molte coppie di oggi, i due si accorgono in età matura che non è più possibile diventare genitori e lo rimpiangono ora che è troppo tardi. Allora fanno una delle tante cose insensate che vediamo fare tanti nostri contemporanei, tardivamente affamati di genitorialità: impastano un biscotto e gli danno la forma di un uomo.
Questa parodia della Sacra famiglia in versione moderna, con il suo “bambinello” vorrei-ma-non-posso-più è una centrata metafora del vuoto che ci circonda. Qui cui questa natività “surrogata”, contro logica e contro natura, fa da contro altare alla maternità surrogata di cui tanto si parla.
L’omino pan di zenzero è un simbolo insulso, adatto ad una società spiritualmente debole che tenta di smitizzare la Natività, il Dio che si è fatto uomo, che si è incarnato per salvarci, per stabilire una nuova ed eterna alleanza, per sconfiggere il peccato originale.
L’omino pan di zenzero è il feticcio perfetto: antropomorfo, consumable, alla portata di tutte le menti, che non fa sfigurare nemmeno l’essere umano più misero. In fondo, non è niente più che un biscotto.
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