Il libro del venerdì

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Qual è il libro che consiglio questo venerdì?

Si preannuncia un venerdì di pioggia e un fine settimana forse peggiore. In condizioni normali, l’idea non mi farebbe felice, ma oggi sì.

A casa nostra, ogni angolo, ogni nicchia, ogni centimetro libero, ogni superficie piana viene occupata da libri. Ho otto librerie, riempite fino a scoppiare con una doppia fila di libri su ciascun ripiano. E siccome non bastano, accumulo libri anche sopra le cassettiere e i mobili, sul davanzale del bagno, sui comodini. Le librerie a casa nostra fanno una vitaccia. Qgni tanto qualche ripiano collassa o si imbarca sotto il peso dei libri che contiene.

Amo comprare libri, ma posso smettere quando voglio. Intanto, però, il numero dei volumi aumenta costantemente. A intervalli regolari, mio marito mi chiede di fare un po’ di pulizia, cosa che ha sicuramente senso, ma mi riempie di dubbi. Quali libri mettere via? Da quali titoli separarmi? A cosa rinunciare?

Nell’ultima operazione di riordino delle librerie, è emerso un volume che non vedo l’ora di rileggere. E questo è il mio consiglio del venerdì!

C’è stato un periodo, durante il master frequentato all’ateneo Regina Apostolorum, in cui ho studiato sindologia. Mi sono grandemente appassionata alla storia della Sindone. Ho letto con passione le testimonianze di uomini e donne che sono venuti a contatto con sacro telo, le ricostruzioni scientifiche. Per un lungo periodo, ho divorato qualunque libro che riuscissi a procurarmi sull’argomento.

Fra tanti, oggi vi propongo questo: “Il caso Sindone non è chiuso” di Bruno Barberis e Massimo Boccaletti. Il primo autore è uno scienziato, professore di fisica all’università di Torino. Il secondo è un giornalista, con una lunghissima carriera.

Bruno Barberis comincia a occuparsi della Sindone nel 1975 e ne rimane così affascinato, da dedicare all’argomento una quantità impressionante di studi. Negli anni scrive oltre cento articoli e tiene più di mille e settecento conferenze.

Nei ventotto brevi capitoli che compongono il libro, gli autori ci prendono per mano e affrontano in modo sistematico ogni aspetto legato alla leggenda, alla storia e alle evidenze scientifiche, generate dalla comparsa della Sindone sulla scena europea.

Scopriamo così che il sacro telo, di cui parlano già i Vangeli, era conservato in terra santa, nella cappella delle reliquie della passione di Cristo. Da lì scompare durante il saccheggio di Costantinopoli, nel 1204.

Ricomparirà in Francia, più di centocinquant’anni dopo. Il libro ripercorre quindi tutto ciò che è accaduto, dal Medioevo, fino ai più recenti test di datazione con carbonio 14, alla fine degli anni ottanta. Un testo ben scritto, adatto sia a chi non si è mai accostato al tema che a chi già lo conosce e vuole un resoconto organico e articolato.

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