I veri supereroi

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Chi sono i veri super eroi? I santi!

L’aggettivo “santo” esisteva in greco, in latino, in ebraico. Queste tre civiltà, diverse per cultura, religione e rituali, possedevano tutte un concetto di “santità”. Con il termine si intendeva cosa o persona consacrata, cara a Dio, al servizio del divino. Per questo è possibile trovare l’aggettivo “santo” usato verso luoghi, città, oggetti.

La santità dei cattolici è cosa più profonda. Per noi, la santità di un uomo o una donna deriva dal suo livello morale e dalla sua fede.

Sin da quando ero piccola, ho amato moltissimo i santi. Mi hanno sempre affascinato, al punto che i miei mi abbonarono a un settimanale per bambini, con le vite dei santi a fumetti. Era una delle mie letture preferite. Attendevo il sabato, per potermi finalmente immergere in quelle storie!

Perché i santi mi piacevano tanto? Soprattutto perché li consideravo veri super eroi. Infatti, erano generosi, caritatevoli, in grado di compiere miracoli. I santi riuscivano ad averla vinta sui nemici, senza fare ricorso alla violenza. I loro super poteri erano l’umiltà, la misericordia, l’amore. Perciò, il loro scopo non era uccidere i cattivi, ma convertirli. Ai miei occhi, non avevano nulla di invidiare a superman, l’uomo ragno, batman e tutti gli altri.

Mentre i super eroi sono frutto della fantasia umana, i santi sono stati persone in carne e ossa. Gli episodi delle loro vite sono realmente accaduti. Molti santi hanno vissuto una vita normale, prima della vocazione.

Ciò dimostra che la santità non è un titolo nobiliare, non si eredita né si possiede per diritto di nascita. La santità è una conquista profondamente meritocratica. Ne parlo qui: https://annaporchetti.it/2022/10/31/avviso-di-chiamata-alla-santita/

Inoltre, i santi rappresentano una enorme ricchezza per la Chiesa. Danno testimonianza di fede, sono esempio di virtù e offrono aiuto concreto e disinteressato. Sappiamo che pregarli di intercedere per le nostre intenzioni, è efficace e utilissimo.

Da anni colleziono libri sulle loro vite. Si tratta di una scelta motivata dal fatto che non esiste un “albo ufficiale dei santi”. Non c’è un unico elenco di ogni fedele che la Chiesa abbia canonizzato.

Attraverso queste letture, ho scoperto santi famosi e altri semi-sconosciuti, giovani e vecchi, provenienti dai quattro angoli del mondo. Alcuni sono stati coltissimi, altri semi analfabeti. Ce ne sono di antichi e di quasi contemporanei, sia uomini che donne.

In un’epoca in cui si parla tanto di inclusività, l’unica entità davvero inclusiva, è proprio la Chiesa cattolica. E non da oggi. La Chiesa ha raccolto attorno a sé uomini e donne molto diversi fra loro. Tutti accomunati nella fede di un Dio uno e trino. Tutti membri di un’unica comunità.

Uno dei libri che ho consiglio è: “Storie di Santi” di Aviad Kleinberg.

Il libro ripercorre la storia della santità attraverso oltre tredici secoli. Si parte dai martiri dei primi due secoli, vittime miti delle persecuzioni dei romani. L’autore tenta di contestualizzare in ambito politico e sociale le motivazioni alla base delle violenze.

Dopo il 313 dC, il culto cristiano diventa legittimo. In conseguenza di ciò, il concetto di santità si modifica ed evolve verso nuove forme.

L’autore ricostruisce ale vicende di santi vissuti in epoche e luoghi diversi: sia in Oriente che in Occidente. Sulla base delle fonti disponibili, egli analizza gli elementi storici, politici e culturali che hanno plasmato il concetto di santità, nei secoli.

Il periodo d’oro per il culto dei santi è stato quello dall’undicesimo al tredicesimo secolo. In un contesto sociale mutato, si diffonde un nuovo genere narrativo, che diventa subito popolare: le vite di santi.

Oltre alla edificazione morale, questi racconti hanno avuto valore artistico, fornendo materiale per opere letterarie e iconografiche. Questa produzione artistica rappresenta un patrimonio culturale universale, non solo dei credenti.

Kleinberg non risparmia critiche alla Chiesa. Il principale rimprovero che le muove, è l’utilizzo della fede, per scopi politici, specialmente nel medioevo. Bisogna riconoscere all’autore un certo rigore nelle ricostruzioni e il fatto che non ricorra ad argomentazioni strumentali o faziose.

Il capitolo più bello è quello dedicato a San Francesco d’Assisi. Un santo definito “rivoluzionario” e profondamente umano. Un vero santo super eroe!

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